La Juve agli juventini. Tudor si presenta con la restaurazione

Solo un prestito (Veiga) titolare contro il Genoa. E i giocatori messi nel loro ruolo

La Juve agli juventini. Tudor si presenta con la restaurazione
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Restaurazione bianconera. Con prospettive di nuovo interessanti. E la lotta Champions che si è riaperta anche per quel che riguarda il terzo posto, stante il ko dell'Atalanta a Firenze che rimette in gioco anche il terzo posto: la Juventus ha insomma trascorso una serena domenica e adesso punta allo scontro diretto della prossima settimana a Roma contro la creatura di Ranieri. Sarà lì che si parrà la nobilitate della squadra di Tudor, «dopo una settimana di allenamenti veri, finalmente tutti insieme queste le parole del tecnico croato -. Dovremo lavorare un po' su tutto, ma abbiamo grandi margini di miglioramento».

Nel frattempo, appunto, allo Stadium è andata in scena una sorta di restaurazione. Tradotto: tutti i giocatori impiegati nel loro ruolo di origine, quello in cui in carriera hanno dato il meglio di sé. E quindi: Nico Gonzalez sulla fascia destra, McKennie sulla linea di metà campo per quanto decentrato e con la capacità di equilibrare la squadra arretrando di qualche metro, Yildiz libero di seguire il proprio talento in ogni zona del campo e Vlahovic di nuovo al centro del villaggio e quindi dell'attacco. A parte Veiga, tutti giocatori di proprietà oppure in prestito ma con obbligo di riscatto: niente Kolo Muani, per esempio, rimasto in panchina per novanta minuti e passato in pochi giorni dal ruolo di indispensabile a quello di giocatore di complemento. A ben vedere, una scelta logica anche ai fini del bilancio: il francese a giugno tornerà al Psg e il suo eventuale ritorno andrà discusso, mentre il tanto discusso Vlahovic sarà sotto contratto fino al 2026. Se anche lo si vorrà cedere, tanto vale provare a non svenderlo e, per farlo, sarà necessario metterlo in vetrina: cosa che con Thiago Motta non accadeva sostanzialmente più e che invece con Tudor è successa alla primissima occasione. Il protagonista vero della gara contro il Genoa è stato però Yildiz: il baby turco, che non segnava dall'11 gennaio, è stato liberato da troppi compiti tattici, si è mosso sostanzialmente in libertà e non a caso la rete è arrivata dalla zona destra del campo ovvero non quella di sua competenza.

«Un allenatore diventa bravo quando ha a disposizione giocatori bravi», aveva sussurrato Tudor il giorno della presentazione. Ecco: se la Juventus vorrà tornare a pensare in grande, non potrà prescindere dalla permanenza a Torino del ragazzino nato a Ratisbona.

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