Kylian, un rosario di gol per O Rei

C'è un filo, una collana di gol che lega il Qatar alla stanza di ospedale dove Pelé sta giocando la sua ultima partita

Kylian, un rosario di gol per O Rei

C'è un filo, una collana di gol che lega il Qatar alla stanza di ospedale dove Pelé sta giocando la sua ultima partita. Kylian Mbappé alla vigilia dell'ottavo di finale contro la Polonia, aveva avuto un pensiero solo per la leggenda brasiliana: «Pregate per il re». Poi il francese la sua orazione l'ha tenuta in campo: un assist geniale prima dei due gol da cineteca. Lo stesso movimento a rientrare, poi una volta il tiro che va sul palo del portiere e l'altra volta che va sul legno opposto. In entrambi i casi imprendibile. Due invocazioni per celebrare Pelé, per trasmettergli forza con la lingua universale del pallone. È la liturgia che solo i campioni possono proclamare e comprendere. Emoziona l'idea di Pelé che in un letto d'ospedale abbia avuto sollievo da quelle prodezze, più di qualsiasi dose di morfina per alleviargli il dolore di una malattia contro cui sta giocando i supplementari. Il quarto e quinto gol di Mbappé nel deserto del Qatar sono una poesia che sembra scritta apposta per O Rei. È il suo Mondiale, per ora, anche se deve fare i conti con gli altri due «padroni di casa» in Qatar, compagni nel club-stato di Parigi. Davanti per distacco a Messi, che procede a corrente alternata tra un rigore sbagliato e un gol del suoi, senza convincere come la sua Argentina. E poi c'è Neymar, il terzo ricoperto d'oro dal Psg dello sceicco qatariota. Lui a tempo di record potrebbe tornare a guidare il Brasile oggi negli ottavi contro la Corea del Sud, dopo l'infortunio all'esordio, in cui aveva avuto il tempo di spaccare la partita con una serpentina delle sue. Dopo Mbappé potrebbe essere O Ney a onorare O Rei. Ma Neymar per ora del tre volte campione del mondo ha solo preso la rivisitazione del soprannome. Sul gradino più alto del podio c'è Mbappé, perché nessuno più di lui è nella scia di Pelé. Non solo per quella vaga somiglianza, anche se il brasiliano ha sempre detto di essere più bello... prendendo sotto la sua ala protettrice il francese. «Gioca e pensa in velocità come me. Se va avanti così, dovrò rimettermi gli scarpini», disse dopo il primo incontro. E poi il messaggio carico di affetto l'anno scorso dopo l'eliminazione dall'Europeo e un rigore sbagliato: «Tieni la testa alta, Kylian! Domani è il primo giorno di un nuovo viaggio». Aveva ragione. Mbappé è ripartito in Qatar. Dove la Saetta Nera può vincere la seconda coppa del mondo alla vigilia dei ventiquattro anni, un regalo unico per il compleanno da festeggiare il venti di dicembre, due giorni dopo la finale.

La Perla Nera alzò la seconda coppa quando ancora non aveva compiuto i ventidue anni. Per ora Kylian l'ha superato diventando il più giovane a segnare nove gol al Mondiale, O Rei alla sua età si fermò a sette. Ma il suo è un rosario di gol per il migliore: non dite che Mbappé è meglio di Pelé.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica