La Lazio fa ancora festa. Mazzarri cerca alibi ma Thohir deve svegliarsi

Torna Reja, il bomber segna come l'anno scorso e quasi allo stesso minuto. Errori difensivi, Milito non basta. I giovani deludono, meglio rinforzi veri

La Lazio fa ancora festa. Mazzarri cerca alibi ma Thohir deve svegliarsi

Tutto già visto, come prima più di prima. Klose che segna quasi nello stesso minuto (l'anno scorso era il 37' del secondo tempo, quest'anno il 36') e Lazio che vince. Sono quattro anni che capita, ovvero che l'Inter resta a secco: peggio di una tradizione. Vista nelle stelle era una partita segnata: Reja che lasciò la Lazio vincendo 3-1 contro l'Inter e stavolta si è ripresentato affidandosi al gran colpo da killer di Klose. Si sgonfia il palloncino che aveva tenuto l'Inter nelle stelle dopo la vittoria nel derby. Ora parlano i numeri: la squadra ha realizzato 4 punti in meno dell'anno scorso e chiuderà l'andata con un punteggio peggiore, anche vincendo con il Chievo. La Lazio sta nettamente peggio della scorsa stagione, eppure stavolta se l'è giocata alla pari: non sarà solo per merito del cambio di panchina.

E, come spesso gli capita, Mazzarri si è aggrappato agli alibi, ad una ipotesi di rigore su Rolando, alle solite lamentele sugli arbitri che non gli mancano mai. Magari se la squadra giocasse meglio e provasse a tirare di più in porta, diventerebbe più efficace. Squadra di nuovo afflosciata nelle sue magagne, nelle povertà, nei limiti che il tecnico non è riuscito a rendere meno evidenti: il solito Ranocchia che ti combina il guaio, deve essere gemello dello sbadatone Bonucci, peraltro più fortunato nei compagni di linea. Poi quel gioco che non capisci dove porta, quel faticare a chiudere le azioni in gol. Se Palacio non inventa, l'Inter non si smuove. Ieri ci ha provato anche Milito per un quarto d'ora, ma non ha visto palla e non per colpe sue. La nouvelle vague resta nouvelle e molto vague: Kovacic ha solo preziosismi, Alvarez non è riuscito a ingranare, Guarin in continue alternanze fra centrocampo e attacco, fra sostanza e fumo, ma forse non è un caso che il suo valore di mercato non sia adeguato a quel che pretende l'Inter.

La Lazio è stata tatticamente più furba, attenta a non commettere errori e a lasciar troppi spazi, compatta e aggressiva in modo intelligente, ha cercato il contropiede e lo ha sfruttato con la effervescenza di Candreva, l'istinto demolitore di Klose, la solidità difensiva di Biava, il migliore di tutti i difensori in campo: semplice, puntuale, affidabile. L'Inter non ne ha uno così. Biava ha salvato la squadra sull'unica incursione di Palacio degna della fama. E poco dopo Berisha ha evitato il freddo deviando un colpo di testa di Nagatomo. Ecco, appunto, vi chiederete che calcio mai è questo: un portiere albanese (ha giocato al posto di Marchetti bloccato da un problema alla coscia) che salva la squadra dal colpo di testa di un giapponese piccoletto? Non è il calcio della giungla, ma neppure quello che vorrebbe pretendere il nostro campionato.

Se l'Inter riesce a concludere così poco e i meriti maggiori vanno a Nagatomo, qualcosa non va. La Lazio, invece, ha spolverato al momento giusto classe e qualità di Klose: Candreva gli rifila una palla a mezza altezza e il tedesco infila il destro al volo, giocando tutta l'attonita difesa nerazzurra. Poco altro prima, poco altro dopo. L'Inter ha tremato all'inizio per i soliti pasticci difensivi, ha tremato anche alla fine quando Rolando ha lasciato partire Klose, ma stavolta Juan Jesus ha messo rimedio.
Partita con molti errori e qualche disillusione. Per l'Inter soprattutto. La squadra non smetteva di segnare da 11 partite. L'ultima volta era rimasta a secco contro l'altra faccia di Roma: un 3-0 subito a San Siro (5 ottobre) dalla gente di Garcia. Roma non porta bene in tutti i sensi. Ora qualcuno dovrà pensare a rinforzare una squadra che non è così debole, però rischia di sentirsi debole cammin facendo. La classifica dice che l'Inter sta dietro perfino al Verona ed è fuori anche dall'Europa league.

C'è tempo per rimediare: non acchiappare il terzo posto in un campionato così è da sciagurati. Thohir dovrà sborsare milioni o trovarli velocemente. L'Inter non può attendere e non raccontate le solite favole sui giovani.

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