Leao e Dybala, il derby del sorriso che illumina il calcio

Domani nella sfida italiana di Europa League confronto anche in libreria fra due campioni con la stessa filosofia di vita

Leao e Dybala, il derby del sorriso che illumina il calcio
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Smile da una parte, La Joya dall'altra. Sorriso e Gioia. Li hanno stampati sulle labbra due protagonisti del derby nostrano di Europa League: Rafael Leao, 24 anni, portoghese, e Paulo Dybala, 30 anni, argentino. Campioni con la stessa filosofia, riassunta nella parola «felicità». Aria pura in un calcio mefitico. Milan e Roma domani si affideranno a loro per dare serenità a una sfida che un elemento positivo lo assicura comunque: una squadra italiana andrà in semifinale. Se alla fine del doppio match la spunterà il Diavolo o la Magica si vedrà, ma è certo che Smile Leao e La Joya Dybala divertiranno i cultori del bel gioco. Storie speculari che li hanno trasformati da giovani promesse a top player di valore internazionale. Rafael è nel pieno dell'esplosività (che forse necessità ancora di maturità tattica); Paulo inizia a fare i conti con qualche acciacco di troppo (compensati da intelligenza e tecnica da fuoriclasse). Entrambi hanno già un curriculum che gli permette di palleggiare col passato guardando al futuro, anche se i sei anni di differenza che li separano non sono un dettaglio irrilevante. Smile (ed. Piemme) è il titolo della recente autobiografia di Leao; Mio padre aveva un sogno (ed. Einaudi) si chiama invece il racconto di vita di Paulo. Avventure che prendono le mosse in aree geografiche dove il calcio è una Fede e il Dio da venerare ha la forma di un pallone. Al di là dei campetti polverosi, case di famiglie povere dove un bambino prodigio col gol nel sangue può diventare una risorsa salvifica; figuriamoci poi quando quel bimbo dal palleggio funambolico diventa un attaccante conteso dai club più ricchi.

Parabole di vita descritte passo dopo passo senza mai trascurare l'importanza dell'elemento umano e del contesto sociale. Un'esistenza impastata con sacrifici e delusioni, poi cresciuta col lievito del successo. In foto, sorrisi alternati: fanciullesco quello di Leao; più sornione quello di Dybala. Caratteri dissimili: forse incline a una ludica leggerezza nel caso di Rafael (che nessuno ha mai visto piangere), propenso a una meditata riflessione quello di Paulo (che in tanti hanno visto versare calde lacrime nei momenti cruciali della carriera).

La Joya di Dybala che si spegne dopo i troppi infortuni o dando l'addio all'amata Juve, per poi riaccendersi a Roma (tra le coccole di Mou prima e di DDR adesso); il

sempiterno e ludico (qualunque cosa accada) Smile di Leao alla corte di Pioli. Che un po' lo rimbrotta e un po' se lo accarezza. Domani Rafael e Paulo si troveranno difronte. C'è da giurare che si scambieranno un sorriso...

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