Alex Schwazer, il marciatore azzurro escluso dalle Olimpiadi perché trovato positivo per Epo al controllo antidoping, ha ammesso di aver comprato la sostanza in Turchia e che nessuno lo ha aiutato. Eppure ha scoperchiato un vaso di pandora finora conosciuto, ma di cui non si parla: quello della vendita di droghe e soprattutto farmaci online.
Un mondo sommerso (ma mica tanto), fatto siti in cui è possibile recuperare senza alcuna prescrizione qualsiasi tipo di sostanza (dall'innocuo paracetamolo al ben più pericoloso prozac, ma anche strumenti per iniezioni e flebo), di forum in cui si spiega nel dettaglio la funzione di steroidi e integratori, ci si scambiano consigli e suggerimenti su cosa scegliere e come farne uso, persino su tecniche più o meno efficaci per sfuggire ai controlli.
Niente di complicato, niente software da installare o altri strani stratagemmi: basta saper usare Google, conoscere un po' di inglese (ma anche per quello ci sono i traduttori automatici) e essere pronti a sborsare un po' di soldi. Si parte con una ricerca: "Buy epo online". O qualsiasi altro farmaco (meglio se ne conosce il principio attivo il cui nome è universale). Quasi tutti i link che vengono fuori si somigliano: qualche click, la registrazione e si è pronti per pagare (in genere tramite bonifico bancario). Nessun controllo su età o reale identità dell'acquirente. Men che meno è richiesta una prescrizione. Il consiglio, ripetuto su tutti i portali e i forum, è di non superare i 600 dollari per evitare controlli alla dogana.
Qualche settimana e il pacco è nelle nostre mani, pronto per essere usato. A questo punto non ci resta che spulciare i forum per capire dosaggi e modalità d'assunzione (non vorremo mica rischiare che il nostro farmaco non serva a nulla) o persino per trovare un medico (in genere straniero) che per un centinaio di euro ci dia una terapia personalizzata. Tra l'altro, soprattutto se si tratta di sostanze dopanti, le controindicazioni sono sempre bien spiegate.
Nel caso dell'eritropoietina, infatti, è vero che il farmaco aumenta il livello di globuli rossi nel sangue migliorando la resistenza alla fatica, ma fa salire anche il pericolo di incappare in trombosi intravascolare.
Quindi, oltre a fare iniezioni per almeno due settimane in modo da garantirsi benefici fino a sei mesi, meglio assumere un po' di aspirina che fluidifica il sangue, bere molta acqua, e mangiare verdure. A questo punto basta solo evitare che il Coni si insospettisca e ci controlli.
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