L'infinita voglia di Suv non passa mai di moda

Affidabili e versatili, ormai sono una vera certezza per il settore: ecco tutte le novità sul mercato

L'infinita voglia di Suv non passa mai di moda
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In principio fu la Mercedes ML. Uscita nel 1997 dallo stabilimento di Tuscaloosa, in Alabama, approdata, come un oggetto ancora poco identificato, nei mercati europei. E affiancata quasi subito dalla Bmw X5. Anche se la progenie delle “ruote alte” ci riconduce all’Hummer H1, dall’altra parte dell’Oceano, là dove tutto è, da sempre, più largo, più alto e più grande: box, strade e parcheggi. Ma a sdoganare forma, linea e, soprattutto, taglia, dell’inedito tipo di auto, sintetizzato nell’acronimo Suv, ci pensò la Porsche Cayenne. Giusto 20 anni fa. Amatissimi, anzi, sempre più amatissimi, Sport Utility Vehicle, cause ed effetto del declino graduale di monovolume e station wagon. Le cifre dell’anno che si chiude parlano chiaro: circa 650 mila immatricolazioni pari al 54,4 per cento delle auto vendute in Italia è Suv, con le dovute differenziazioni e proporzioni dei segmenti A-B-C di appartenenza, ma sempre e comunque con la “faccia” da Suv. È una classifica che si squaderna dalle Toyota Aygo e Yaris Cross alle Jeep Renegade e Compass alla Nissan Qashqai, alla Kia Sportage, all’Alfa Romeo Tonale fino all’ Audi Q5 e alla Mercedes GLE. Le analisi di mercato ci regalano, attendibile o meno, la curiosa motivazione che le vetture Suv sarebbero un po’ come il ben noto coltellino svizzero, che garantisce affidabilità e versatilità in ogni circostanza. Certo, magari parcheggiati in doppia fila o sui marciapiedi delle città non fanno e non fanno fare un gran figura, ma la “lacuna” si può ovviare ricorrendo, ai Suv di piccola e media taglia.

Peugeot E-3008

E alla buona educazione, naturalmente. Detto questo, il trend di crescita resta e resterà costante, sospinto dalla ventata di ulteriore freschezza dei modelli che, tra annunci, reveal e concrete immissioni sul mercato, arrivano giusto in tempo per piazzarsi sotto l’albero di Natale. Per fare nomi e cognomi: Dacia Duster, Mini countryman, Kia Ev9, Peugeot E-3008 e Porsche Macan con altri, come il Bigster di Dacia che è già scalpitante sulla rampa di lancio del 2025. Vediamo di passarli in rapida rassegna. La Dacia Duster 2024 resta la compatta apprezzatissima dagli italiani (terzo posto assoluto nelle vendite), lunga 4,34 metri, larga 1,81, con altezza (1,66) e passo (2,65) lievemente ridotti ma con una “luce” da terra che arriva fino a 21 centimetri. La Mini Countryman sarà disponibile, oltre che a benzina, in due varianti 100% elettriche: la E, con motore da 204 CV e la SE ALL4, con due motori che garantiscono la trazione integrale e regalano 313 CV. Lunghezza 4,43, larghezza 1,84 e 165 di altezza, con un passo di 2,69. Misure alla mano, quindi, una decisa promozione dal segmento B al C. Quanto alla Kia EV9 si è già guadagnata la definizione di salotto elettrico, configurabile a sei o sette posti con i sedili modulabili: dal divano a tre posti a sedute indipendenti, a due posti girevoli.

Nuova Dacia Duster 2024

Lunghezza poco più di 5 metri, larghezza 1.98, altezza 1.75 e passo di 3.10. Elettrica per elettrica la Peugeot E-3008, svelata qualche giorno fa. Un Fastback Suv lungo 4,54 metri, inizialmente disponibile nella versione standard range, motore elettrico anteriore, potenza di 210 cavalli, batteria da 73 kWh e autonomia di 525 chilometri ma, in dirittura d’arrivo, nel corso del 2024 la long range, 210 cavalli e batteria da 93 kWh per puntare ai 700 chilometri di autonomia. La nuova Porsche Macan elettrica arriverà nel 2024 e si affiancherà per un po’ a quella con motore termico.

La batteria agli ioni di litio ha una capacità di circa 100 kWh e può essere ricaricata fino a 270 kW, il che significa meno di 22 minuti per un “pieno” di energia. Disponibile con trazione posteriore e integrale e una potenza fino a 612 CV. Insomma, suv(via) ci sarà solo da scegliere, dunque. E per molto tempo ancora.

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