SchladmingC'è ancora una medaglia d'oro in palio a questi mondiali, è quella dello slalom maschile, la gara più attesa da due settimane, la gara del tutto esaurito, la gara in cui l'Austria intera spingerà il suo Messia Marcel Hirscher a vincere un titolo che finora ha preso solo nella prova a squadre. La gara, anche, in cui l'Italia si permette il lusso di lasciare in panchina, cioè a casa, Cristian Deville, nella scorsa stagione quattro volte sul podio di coppa e vincitore a Kitzbuehel. No, il ct Ravetto non è impazzito, ha solo avuto problemi di abbondanza e le regole erano chiare: quattro atleti hanno meritato più di Deville, uscito troppe volte in questa stagione pur andando sempre fortissimo.
Manfred Moelgg, Stefano Gross, Giuliano Razzoli e Patrick Thaler hanno meritato di più. Cristian non ha preso benissimo questa esclusione, «dura da accettare anche perché non sono più un ragazzino, ma lo sport è così, rispetto i miei compagni e spero vadano forte». Tutti lo speriamo, ben sapendo però che lo slalom è la disciplina meno matematica di uno sport che di matematico ha solo i numeri che scorrono sul cronometro, ma nell'ambiente c'è la massima fiducia: la vittoria manca da inizio stagione e quale occasione migliore del Mondiale per andarsela a prendere?
Il più carico è Moelgg, ma anche gli altri non vedono l'ora di essere al cancelletto per dimostrare quel che valgono. «Peccato che il podio abbia solo tre posti!» scherza il ct Ravetto, ma a guardare l'occhio vispo da cacciatore di Stefano Gross, la tranquilla e paciosa serenità del campione olimpico Razzoli e la voglia che ha Thaler di dimostrare di essersi meritato il posto, lo scherzo si potrebbe fare agli altri. Certo, in pista non ci saranno solo i nostri, purtroppo! Da Hirscher, imbattibile se non sbaglia, a Neureuther, dai quattro svedesi ad Alexis Pinturault, impressionante nella manche della supercombinata, senza dimenticare il campione uscente Grange, in ripresa dopo gli infortuni, o i veterani Matt e Kostelic, gli avversari sono davvero tanti e l'unica tattica oggi sarà l'attacco dal primo all'ultimo metro di gara, sperando che la pista resti dura, nonostante il caldo e l'umidità.
Da uno slalom da vivere ad uno vissuto, ieri le donne hanno chiuso il loro mondiale con la prova più breve e a vincere è stata la favorita, quel "mostro" di bravura, di precocità, di programmazione, di intelligenza e di tutto ciò che serve per diventare campionissimi che è Mikaela Shiffrin, 18 anni da compiere, americana di Vail che vive solo per lo sci in simbiosi con la mamma. Le italiane? Di un altro pianeta: Chiara Costazza non butta via il 14° posto, mentre lo slalom femminile resta il settore più in crisi del nostro sci.
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