Scusate ma per una sera l'Olanda siamo noi. Si proprio l'Italia di Roberto Mancini che può andar fiero di questo successo che rimette in sesto la classifica della Nations league e spalanca un bel futuro per i prossimi europei. C'è una sola ombra su questo viaggio ad Amsterdam e riguarda, tanto per cambiare il ruolo del centravanti: Immobile, dopo Belotti, non riesce a rubare l'occhio né a recuperare la fama della sua recente Scarpa d'oro. Sbaglia lui e poi anche Kean, sostituto dell'infortunato Zaniolo: grave distorsione al ginocchio. Per fortuna azzurra ci sono i centrocampisti che provvedono alla bisogna. Tocca a Barella fare centro sull'ultimo assalto del primo tempo. C'è qualche rischio nella ripresa ma poi sono sempre gli azzurri ad apparecchiare occasioni golose per rendere il vantaggio più rotondo. Qualche giorno dopo la Bosnia, luccicano il gioco e la condizione stessa oltre che il talento dei più. Da segnalare Locatelli su tutti.
C'è il rischio di strabuzzare gli occhi: ma è questa l'Olanda? No, questa è l'Italia di Mancini, maglia bianca per distinguersi dagli orange, eppure gioca come solo la grande Olanda del mitico Cruyff a cui è intitolata l'Arena di Amsterdam fu capace. Padrona del campo e del gioco, per cominciare, almeno nel primo tempo. E poi una dopo l'altra, la capacità di sciorinare calcio geometrico e ritmato apparecchiando in sequenza due, tre, quattro golose occasioni di gol mancate solo per questioni di centimetri. È vero: 7 su 11 sono belli freschi rispetto al venerdì fiorentino ed è qui che emergono le prime attraenti novità. Per esempio Manuel Locatelli, al debutto, sembra un veterano per personalità, abitudine al pressing (grazie al Sassuolo di De Zerbi) col quale ruba un paio di palloni decisivi nella metàcampo olandese. Gioca al fianco di Jorginho come se si conoscessero dalle giovanili, dettando da leader i tempi.
A sinistra la Nazionale sfonda facilmente grazie alla coppia Insigne-Spinazzola in perfetta sinergia: i rivali, Hateboer e Wijnaldum, diventano matti nel tentativo di frenare le irruzioni. Barella, Zaniolo (tenta una rovesciata finita alta: gli riuscisse il colpo da circo riceverebbe applausi anche dal cielo), Immobile e Insigne sono gli autori delle occasioni sprecate. Il gol, meritatissimo, arriva sul gong dopo il primo cambio (Zaniolo toccato duro al ginocchio cede il passo a Kean) ed è una sinfonia tra Spinazzola, Insigne e Immobile che serve la palletta giusta per la deviazione di testa di Barella a centro area. L'1 a 0 è stretto, per dirla schietta.
L'Olanda mette la testa fuori dal pelo dell'acqua nella ripresa per testare il talento di Donnarumma (deviazione strepitosa del portiere milanista su conclusione ravvicinata di Van de Beek) rischiando però d'aprire varchi alle spalle: Immobile, mira discutibile, spreca un regalo della difesa orange prima che Kean sfiori il
palo lontano sull'ennesimo blitz preparato sul lato mancino dominato da Insigne e Spinazzola. È così che la Nazionale di Mancini tiene sotto pressione i rivali fino alla fine con lo stesso Kean capace di divorare il 2 a 0.
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