Trent'anni di Premier League, 1992-2022, con inizio ufficiale della stagione, questa sera alle 21, ora italiana, derby londinese sud-nord tra Crystal Palace e Arsenal. Trent'anni di crescita spaventosa, forse imprevista persino dai fondatori. Trent'anni, di fatto, di una Superlega interna, il che fa sorridere se si pensa ai tifosi delle sei inglesi che nell'aprile del 2021 scesero in strada a contestare l'annuncio della creazione di quella europea.
È vero però che da trent'anni il calcio inglese ha cambiato marcia, innestando quella più veloce negli ultimi 10-15: cioé da quando i migliori calciatori e allenatori stranieri hanno cominciato a preferire l'Inghilterra, dando una svolta ad un torneo che per parecchio tempo era parso identico a quello di prima, solo un (bel) po' più ricco. Non è sbagliato parlare di Nba del calcio, ove si intenda livello di organizzazione, atmosfera e popolarità. Una Nba però che pur essendosi separata dalla Lega continua ad essere legata alla seconda serie, la Championship, da promozioni e retrocessioni, e dunque con un ricambio annuale di tre squadre, ultimamente destinate quasi sempre a tornare da dove sono venute: destino prevedibile stavolta per Fulham e Bournemouth, un po' meno per il Nottingham Forest, tornato al vertice dopo 23 anni e accreditato di buone possibilità. Per motivi peraltro misteriosi, dovuti più al prestigio e alla moda nostalgica che ad un'analisi della rosa, stravolta rispetto a quella della promozione: quasi 100 i milioni spesi, ma le basi c'erano, grazie come sempre alle tv. Il contratto nazionale per il triennio 2022-25 è infatti stato aggiudicato per 5,1 miliardi, versati da varie emittenti, in testa Sky in testa. Senza bando: la Premier League ha scelto di proseguire con i vecchi partner, ritenendo che chi aveva tenuto duro e adattato i propri programmi durante la pandemia meritasse la prosecuzione del rapporto.
Soldi già messi in campo: secondo il sito Transfermarkt siamo a 1.275 milioni spesi e 549 milioni incassati, anche se in molti casi gli affari sono avvenuti tra squadre di Premier League e dunque i denari non sono usciti dal giro. Il Manchester City, spesso additato come simbolo dei mali del calcio moderno, ha al momento un saldo attivo di 50 milioni, avendone spesi 108 per Erling Haaland e Kalvin Phillips ma incassati 143 dalle cessioni dei soli Sterling, Jesus e Zinchenko, peraltro a dirette rivali come Chelsea e Arsenal, mentre il Liverpool ha fatto un bel colpo con Darwin Nunez, 75 milioni. A volte si esagera con le richieste, però: il Brighton ha chiesto al City 55 milioni per il terzino sinistro Marc Cucurella, 24 anni, ricevendo un comprensibile rifiuto, ma lo spagnolo potrebbe ugualmente finire al Chelsea, che ha molto bisogno di uno come lui.
Non è tutto rose e fiori, dunque: alcune società (Everton) evidenziano cattiva gestione e la Premier League intende intensificare controlli e punizioni per comportamenti scorretti o violenti dei tifosi, colpevoli lo scorso anno di invasioni di campo e uso o getto di fumogeni, vietatissimi. In bocca al lupo
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.