L'azzurro è il colore della sua vita, nonché lo sfondo cromatico a una storia di riscatto e rinascita. La notte di lunedì sera rimarrà indelebile nel cuore e nella memoria di Giovanni Di Lorenzo, che per la prima volta in carriera ha indossato la fascia da capitano della nazionale. Sarebbe bastato questo a rendere storica e speciale la gara contro Israele. Se poi a tutto questo ci aggiungete la doppietta segnata, otterrete un mix straordinario. Mai nessun giocatore nella storia azzurra ha debuttato nelle vesti di capitano in gare ufficiali, segnando due gol nella stessa partita. Tanta roba, verrebbe da dire. Un'impresa ancor più straordinaria, visto che DiLo di professione fa il terzino destro e mica il centravanti.
D'altronde il feeling con la porta avversaria l'ha sempre avuto. Basti pensare che da ragazzino, quando giocava nella natia Castelnuovo di Garfagnana, gli amici lo chiamavano Bati-gol come il suo idolo Gabriel Omar Batistuta. Nella Lucchese in età adolescenziale fu, però, arretrato in difesa da Tiziano Bizzarri. Una svolta tattica che gli avrebbe cambiato la carriera. Di Lorenzo per arrivare in alto ha fatto la gavetta, quella vera. Una scalata partita addirittura col Cuneo dalla vecchia Serie C2, dove era finito dopo il fallimento della Reggina. Giovanni si è, però, rimboccato le maniche e anno dopo anno ha scalato tutte le categorie: Matera in C1, Empoli in B e Serie A fino al blitz di Giuntoli che anticipa l'Inter e lo porta all'ombra del Vesuvio nel 2019. Campionati fantastici culminati nello scudetto 2023 prima della scorsa stagione da incubo. Un annus horribilis culminato nel decimo posto in campionato con i partenopei e l'Europeo da dimenticare in Nazionale. Con tanto di massacro mediatico a suon di critiche. Anche dai suoi stessi tifosi, visto che stanco e deluso sembrava disposto a lasciare Napoli. Con la Juve pronta a strapparlo agli azzurri.
Invece Conte l'ha recuperato e rimotivato. Con risultati sotto gli occhi di tutti: Di Lo è tornato a essere il trascinatore di sempre. Insuperabile in difesa e micidiale quando attacca sulla fascia destra. Già due gol e due assist in Serie A per griffare il primo posto in classifica del Napoli più la doppietta con l'Italia in Nations League.
E il bello deve ancora arrivare. C'è uno scudetto da rivincere e un Mondiale da tornare a giocare. Rigorosamente in maglia (doppia) azzurra. Una tonalità talmente speciale per Di Lorenzo che ha chiamato così anche la prima figlia.
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