Il via libera del Senato (forse già domani arriverà quello della Camera) al Dl Coni, sfornato in extremis dall'ex premier Conte, salva la partecipazione dell'Italia ai Giochi, ma non elimina i problemi di gestione tra il Comitato olimpico e Sport e Salute. La fiducia (214 sì) è arrivata sul testo non modificato rispetto alla stesura iniziale, nonostante la discussione in aula su vari emendamenti. La soluzione, chiaramente, soddisfa solo in parte Malagò: il Coni riacquisisce autonomia, ma avrà solo 165 dipendenti (238 quelli richiesti). Approvata la legge, bisognerà dunque aprire un nuovo percorso che dovrà portare a una riflessione complessiva sullo sport.
Malagò, il presidente della Figc Gravina e quello della Lega di Serie A Dal Pino hanno inviato una lettera al premier Draghi, che ha la delega allo sport. «Le infrastrutture sportive nel nostro Paese versano in condizioni critiche - scrivono - e rappresentano un freno allo sviluppo e alla crescita del sistema nel suo complesso. Incresciosa, se non addirittura nociva, è la continua insicurezza sulle procedure che condiziona e scoraggia qualsiasi investimento nel settore. Urge un piano di riqualificazione degli impianti, magari trovando un riconoscimento specifico nel Recovery Plan». L'Italia pensa all'organizzazione dei Mondiali 2030, ma potrà avanzare la sua candidatura solo con stadi rinnovati.
E oggi nuova assemblea di Lega di A (la sesta) sul tema diritti tv.
Probabile un'altra fumata nera - serve un quorum di 14 voti -: da una parte gli 11 club (con Juve, Inter e Milan) a favore dell'offerta di Dazn, dall'altra 9 società, capitanate da Roma e Torino, che si astengono perché vogliono riaprire prima la partita dei fondi e parlano di «condotta ostruzionistica degli altri club, dettata da interessi particolari».MDD
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