Madrid è al buio, ma sull'Italtennis splende il sole. E Sinner inaugura la sua Fondazione per i giovani

Binaghi sugli Internazionali: "Noi pronti. Crescita travolgente"

Madrid è al buio, ma sull'Italtennis splende il sole. E Sinner inaugura la sua Fondazione per i giovani
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Alla vigilia della Atp Finals di Torino, qualche mese fa, una domanda trabocchetto buttata un po' lì fece sussultare Jannik Sinner: «Hai guadagnato molto quest'anno, non è che anche tu aprirai una fondazione?». La risposta fu una pallina in tribuna, perché in realtà il progetto era solo agli inizi e, soprattutto, segreto. Fiuto di cronista (Vincenzo Martucci), ed anche un po' di fortuna: alla fine, mesi dopo, ecco la Jannik Sinner Foundation. L'ufficialità è arrivata ieri, e il progetto è di quelli importanti: «Finanziare programmi sportivi, scolastici e iniziative comunitarie per rendere lo sport e l'istruzione più accessibili alle prossime generazioni». Insomma, il traguardo nel legame che Jannik ha sempre avuto con i ragazzi: «Per me è un onore sostenere i bambini e i giovani atleti - ha sottolineato Sinner in una nota -. Lo sport mi ha insegnato lezioni inestimabili: disciplina, resilienza e il coraggio di rimanere fedele a me stesso. Lezioni che credo vale la pena condividere. Vogliamo mostrare ai bambini cosa sia possibile, non solo nello sport ma nella vita». Per farlo il numero uno del mondo ha scelto una compagnia di livello altissimo: oltre all'amico manager Alex Vittur, che sarà il presidente, nel board ci saranno Stefano Domenicali (il Ceo di Liberty Media ed ex team principal Ferrari) e Luca Maestri, l'uomo dei conti di Apple che ha appena lasciato la Mela. Christina Tauber sarà inoltre la direttrice operativa, mentre Jannik intanto si dedicherà al suo ritorno un campo a Roma.

Il torneo è praticamente già partito con le prequalificazioni, Sinner parlerà alla stampa il 5 maggio e scenderà in campo non prima del 7. L'entusiasmo è alle stelle come sottolinea il presidente della Fitp Binaghi, che ha confermato il «Forte Apache» per proteggere il nostro fenomeno dall'assalto dei tifosi: «È un momento irripetibile: tutto è diventato improvvisamente piccolo. Insieme a Sport e Salute abbiamo raddoppiato il sito, espandendoci nello Stadio dei marmi. Ma sono diventati piccoli purtroppo, e pochi, i circoli di tennis e di padel in tutto il nostro Paese. Siamo pieni di problemi da risolvere, è faticoso ma dà una grande soddisfazione. Speriamo di riuscire a vincere: non lo facciamo in singolare maschile o femminile da circa 50 anni. Ma soprattutto dal tennis italiano dei prossimi anni spero di non essere travolto». D'altronde, oltre a Sinner e dietro a Musetti e Berrettini (e Jasmine Paolini), c'è ormai un esercito di azzurri che marciano su Roma.

E che neppure il blackout di Madrid è riuscito ieri a fermare: Matteo Arnaldi, mentre si spegneva la luce sul torneo, ha comunque battuto 6-3, 6-4 Dzumhur, facendo pure a meno del giudice di linea elettronico. È vero: il momento è irripetibile. E pure splendente.

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