Panca, pesi, vogatore. Domenica Marc Marquez ha postato un video su Instagram che lo ritraeva in palestra impegnato in un'intensa sessione di riabilitazione in preparazione di domenica, quando il Motomondiale farà tappa in Repubblica Ceca per il terzo appuntamento della stagione. «Passetto a passetto per cercare di essere pronti per Brno», aveva commentato il pilota della Honda. In realtà più che passi, Marquez aveva dato un balzo incredibile al processo di recupero, incluso il tentativo da supereroe che lo aveva rivisto in pista a Jerez cinque giorni dopo l'operazione al braccio.
Tutto faceva pensare ad un altro Marc show. La doccia fredda è arrivata però lunedì, quando lo spagnolo si è dovuto sottoporre ad una seconda operazione a causa della rottura della placca che gli era stata inserita per stabilizzare l'omero fratturato lo scorso 19 luglio a Jerez.
«La prima operazione ha avuto esito positivo, ciò che non era previsto era che la piastra fosse insufficiente. Un accumulo di stress nell'area operata ha causato alcuni danni alla piastra, che è stata sostituita», ha dichiarato il dottor Xavier Mir, responsabile della clinica Dexeus di Barcellona.
La cosa purtroppo non sorprende considerato che Marquez era tornato in pista il sabato del GP di Andalusia, con la speranza, poi abbandonata, di correre. Risultato? Marc non sarà a Brno (verrà sostituito dal collaudatore Stefan Bradl). Salgono così a tre gli zeri accumulati dallo spagnolo e nella ghiaia di Jerez sembrano sfumare anche le speranze di uguagliare i nove titoli iridati di Valentino Rossi nel 2020. Ironia della sorte, dell'assenza di Marc ne approfitteranno le Yamaha, a partire da Fabio Quartararo, leader della classifica con 50 punti, seguito da Maverick Vinales (2° a 40 punti), con Andrea Dovizioso su Ducati 3° a quota 26. Brno sarà un'occasione ghiotta anche per il Dottore, tornato sul podio a Jerez lo scorso 26 luglio dopo 17 gare.
Il fine settimana sarà decisivo per Rossi, chiamato a confermare che i cambiamenti all'assetto della sua M1, ottenuti a termine di un lungo braccio di ferro con i giapponesi, sono solo l'inizio di un nuovo corso. «Brno si adatta perfettamente alla Yamaha. La pista mi piace perché ha un sacco di curve ad alta velocità e poi ho bei ricordi lì», ha dichiarato il Dottore che proprio a Brno nel 1996 vinse il suo primo GP in 125cc.
Domenica Rossi andrà anche alla ricerca dell'incredibile traguardo di 200 podi nella classe regina (236 in carriera), ma prima ancora cercherà delle conferme per provare a se stesso e alla Yamaha che a 41 anni vale la pena di crederci.
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