Il principio base della filosofia di Luciano Spalletti è di una Nazionale squadra di club: dunque, nella settimana di raduno, allenamenti con intensità e impegno massimi, assimilando le richieste tattiche del ct. E tutti dovranno accettare le sue scelte, anche le più drastiche. «Essere aggressivi e feroci in campo», il mantra spallettiano. Con il gergo del tecnico fatto di termini come pressione, gestione, distanze, blocco squadra e riaggressione. In pratica una serie di movimenti continui che porta a un cerchio idealmente perfetto da aprire e chiudere durante la partita. Concetti trasmessi nelle lezioni al video in aula magna e nelle intense sedute di allenamento quando la truppa si trova a Coverciano; attraverso un app creata ad hoc per la squadra sulla quale vengono caricati i filmati che permettono ai giocatori di fare i compiti a casa quando sono lontani dal centro fiorentino. Concetti di un calcio moderno, che stanno imparando a conoscere anche gli ultimi arrivati Cambiaso e Colpani. Ieri, nella diretta social sui canali Figc, hanno rivelato le parole del ct al gruppo: «Dobbiamo convivere con la pressione e la paura di non qualificarci». Un sentimento che gasa, porta nuove energie e la concentrazione giusta per i 90 minuti.
Il ct è sicuro che i suoi discepoli stiano imparando in fretta: ha fatto leva su una sconfitta e non è un paradosso: «Nell'1-3 con l'Inghilterra ho visto molti fasci di luce». Ribadendo alla squadra che un gruppo vero si vede in partita. E il laboratorio di Coverciano, nel quale si stanno preparando le gare per qualificarsi agli Europei senza passare dai playoff, sta partorendo anche gli undici che saranno in campo domani a Roma e lunedì a Leverkusen. Tra assenti, defezioni e problemi (l'ultimo per Bastoni, affaticamento muscolare al polpaccio) proprio come fa un club tra due partite ravvicinate ci sarà un obbligato turnover che guardando i 4 precedenti di Spalletti e al netto delle cinque sostituzioni possibili in corso d'opera dovrebbe aggirarsi su cinque-sei cambi.
Stesse avversarie delle sue gare d'esordio. L'Italia che sfiderà in un Olimpico pieno (già 47mila i biglietti venduti) la Macedonia non potrà essere quella di Skopje. Partendo dall'assenza dello squalificato Di Lorenzo, interprete autentico del gioco di Spalletti, forse quattro saranno i confermati di quel gruppo titolare. E siccome il suo ex capitano a Napoli tornerà disponibile a Leverkusen e la gara con l'Ucraina - più fresca perchè avrà solo l'impegno contro gli azzurri - sarà quella decisiva, ecco che torneranno in ballo anche i vari Berardi, Chiesa e Frattesi (due gol alla nazionale gialloblù a Milano).
Oggi intanto a Roma una delegazione della Nazionale visiterà l'Ospedale Pediatrico «Bambino Gesù», rinnovando una tradizione iniziata nel 2015: Spalletti, Buffon, il presidente Figc Gravina,
alcuni calciatori azzurri e Francesco Totti, invitato proprio dal ct nei giorni scorsi a far parte del gruppo. «Con lui sarà un abbraccio forte. Se sono arrivato fin qui, è anche merito suo», così Spalletti nei giorni scorsi.
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