Miha ritrova un Bologna che fa tremare le grandi

Quel Bologna che tremare il mondo fa resta solo nel detto popolare, però ogni tanto rispolvera il suo quarto di nobiltà

Miha ritrova un Bologna che fa tremare le grandi

Quel Bologna che tremare il mondo fa resta solo nel detto popolare, però ogni tanto rispolvera il suo quarto di nobiltà. Ci sono momenti e momenti e questo lo era: Sinisa Mihajlovic ha completato il restauro fisico, i giocatori hanno messo a tacere le grandi del campionato. Operazione in puro stile Sinisa: ovvero tosti e duri, senza sconti. Il tecnico ha apprezzato e ieri ha aggiunto un sorriso in più: finalmente dimesso dall'ospedale e con questo regalo della squadra che, parole sue, lo ha fatto ringiovanire. E magari invecchiare gli ultimi tecnici che l'hanno affrontata. Senza guardare in faccia il Bologna e un portiere paratutto hanno messo in fila Milan, Juve, Inter e Roma. Squadra imbattuta da 6 partite, ma conta l'impronta disegnata sul finale che vale scudetto ed Europa. In casa ha steso i campioni d'Italia con la complicità di Radu, in trasferta ha costretto al pari le altre. Divertente il fatto che la squadra abbia indirizzato la finalissima tra i due club che stanno nel pedigrèe di Mihajlovic: in nerazzurro ha giocato e diretto con Mancini, in rossonero ha lanciato ragazzi e lasciato buon ricordo. Solo il Napoli è sfuggito ai graffi rossoblu. Invece alle altre sono stati restituiti schiaffoni ricevuti: 6 reti dall'Inter all'andata, 4 dal Milan, 2 dalla Juve. Con Mourihno il conto è attivo perché all'andata fu successo casalingo, mentre il pari ora gli ha negato l'ultima chance Champions. Ora non è legge calcistica quella che racconta questo Bologna: lottare per un tecnico, cercar di rendergli la vita un po' meno pesante, strappargli un sorriso.

Però questo è uno dei casi nel quale il pallone torna all'essere romantico. Spesso pensiamo ad atleti robot, qui riscopriamo che il tutti per uno e uno per tutti ha ancora un senso. Le vip del campionato non dimenticheranno, e magari impareranno.

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