Il Milan con Fonseca solo nella caccia al fantasma La Penna

Il club condivide lo sfogo dell'allenatore (squalificato?) ma punta il dito sulla ripresa

Il Milan con Fonseca solo nella caccia al fantasma La Penna
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Paulo Fonseca ha tuonato contro La Penna, arbitro di Atalanta-Milan per il primo gol di CDK (spinta irregolare sulle spalle di Theo Hernandez secondo i moviolisti ex arbitri). Ha usato espressioni molto forti, in qualche passaggio rozza («quando ho sentito che arbitrava lui non ho dormito la notte!») e di sicuro finirà deferito dinanzi alla Disciplinare con rischio concreto di una squalifica. Già perché nel caso di dichiarazioni post-partita non è più competente il giudice sportivo ma soltanto la procura per il deferimento e la disciplinare per decidere la sanzione. Fonseca comunque non è rimasto solo nell'occasione. Il Milan infatti ha fatto sapere che il management rossonero ha condiviso il suo sfogo «anche perché in passato ci venne rimproverato di non aver mai alzato la voce dinanzi ad altri errori e omissioni».

Di sicuro però lo stesso management non gli ha fatto sconto della prova deludente del secondo tempo, giudicata insufficiente, pur tenendolo al riparo da voci e chiacchiere sul futuro soprattutto perché alle porte c'è la sfida Champions con la Stella Rossa mercoledì sera. Per spiegare questa improvvisa intemerata del tecnico portoghese bisogna forse recuperare alcuni precedenti di La Penna nei confronti del Milan (negli ultimi 6 campionati tre partite con l'Atalanta da lui dirette uguali a tre sconfitte: un caso che non tiene conto della crescita esponenziale dei risultati di Gasp) e dal rigore negato all'Udinese a Bergamo qualche settimana prima (La Penna era il varista e Rocchi definì quello l'errore più grave del turno di campionato).

Resta però il declino conosciuto dal Milan nella seconda frazione, coinciso tra l'altro con l'uscita di Pulisic (recupero impossibile per Stella Rossa e Genoa). Per questo motivo Morata, il più lucido della compagnia, ha sentenziato alla fine: «Non abbiamo vinto a Bergamo non certo per l'arbitro!». Fabio Capello ha puntato il dito proprio sulla seconda parte della prova milanista: «Hanno dimostrato poca fiducia nei propri mezzi: tornavano indietro invece di innescare Leao». Ancora più pungente la critica rivolta a Emerson Royal: «Su calcio piazzato si guarda sempre l'uomo e non la palla». Ma c'è un altro dato poco cavalcato da critica e tifosi e cioè il rendimento nettamente scaduto di Maignan e Theo Hernandez rispetto al loro standard precedente. Il portiere francese è in parte responsabile sul primo gol di CDK: rimane inchiodato sulla linea di porta invece di uscire a uno-due metri per deviare il pallone.

Theo Hernandez si è riscattato con il fendente servito a Leao per il gol dell'1-1 di Morata ma nel resto della serata mai una accelerazione delle sue e qualche duello di troppo concesso ai rivali sul binario di sinistra. Sono proprio i due calciatori in trattativa serrata con il club per il rinnovo contrattuale che di recente Moncada ha definito positivamente («siamo a buon punto»). È anche questa colpa di Fonseca?

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