È vero: mercoledì sera c'è ancora la Champions a dirottare tensioni e interessi in campo europeo prima della super sfida di domenica notte a San Siro. È quella l'occasione attesa da mezza Italia per capire meglio il destino di due delle tre in cima alla classifica, Milan e Napoli. Ma lo spettacolo è già privo dei due tenori più attesi, Osimhen per Luciano Spalletti, Leao per Stefano Pioli. Uno per smaltire l'insulto muscolare recente, l'altro per scontare la squalifica automatica, seguito dall'espulsione di Marassi decretata dall'arbitro Fabbri per due gialli. Ma qui tiene banco più che la conseguenza dei cartellini, il diverso contributo alla causa dei due gruppi. Il Napoli può contare addirittura su due sostituti, Simeone già a segno con il Liverpool, Raspadori decisivo nel finale assalto allo Spezia di sabato pomeriggio. È un doppio paracadute, insomma. Destino inverso per il Milan che si ritrova senza più attaccanti all'improvviso per un cumulo di circostanze. Leao squalificato d'accordo. E poi? L'eventuale sostituto, Ante Rebic, è fermo da qualche settimana per via della piccola ernia discale che gli ha procurato le illazioni contro cui si è ribellato il tecnico rossonero. Dimensione minuscola riferiscono da Milanello ma tale da procurargli dolore con l'impossibilità di ricorrere a terapie drastiche (uso del cortisone), tanto meno di procedere a intervento chirurgico. Qui il tema è il seguente: Rebic ha un curriculum allarmante dall'arrivo a Milanello (stagione 19-20): ha saltato la bellezza di 46 partite su un totale di 148, il 31%. Ha cominciato alla grande tra Udinese e Atalanta, poi lo stop e i primi rimpianti.
L'altro componente del drappello attaccanti è Divock Origi, reduce da lunghe assenze in Premier league per un infortunio, trattato a Milanello per fargli recuperare la piena salute e destinato sabato sera a giocare da titolare (sarebbe stata la prima) dopo i promettenti spezzoni in derby e Salisburgo. Invece il belga è rimasto a casa bloccato da un irrigidimento del tendine che viene monitorato giorno dopo giorno. I pronostici raccontano di un eventuale recupero dopo la sosta per le nazionali, ad ottobre insomma. I tifosi sono perciò caduti in depressione, sui social hanno preso a martellate il mercato rossonero che tiene conto anche della condizione di Ibra, atteso a gennaio 2023 per tornare alla piena attività. Chiunque sarebbe stato vinto dallo sconforto. Stefano Pioli, eccitato dalla virile reazione dei suoi a Genova, in 10 contro 11 per tutti i 50 minuti della ripresa, se l'è cavata con una battuta (Ci inventeremo qualcosa).
Che non può nascondere le difficoltà, rientrate invece a centrocampo dove il debutto di Vranckx, già ribattezzato Asterix, ha messo a disposizione un'altra pedina oltre al recupero di Krunic. La lezione del passato (Giroud contestato nei primi mesi della stagione poi decisivo nel finale del torneo tricolore) dovrebbe suggerire maggiore prudenza e qualche speranzella in più.
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