Un tempestoso giorno di metà luglio sancisce il ritorno a nuova vita del Milan, che lascia l'Oriente cinese per spostarsi verso l'Ovest a stelle e strisce; dicendo addio a tutto quello che ha rappresentato la presidenza di Yonghong Li e aprendo al fondo Elliott, che ha dato subito un segnale forte chiudendo la porta in faccia all'ad Fassone, espressione dirigenziale dell'ormai ex presidente cinese.
Elliott ha sguainato la spada sin dal mattino, quando durante l'assemblea dei soci ha chiesto per voce di Gloria Centineo Cavaretta Mazzoleni, rappresentante della Rossoneri Sport Investment (la holding lussemburghese che controlla il 99,7% della società ora finita sotto il controllo del fondo), la risoluzione del contratto con Fassone per giusta causa. All'ormai ex ad viene imputato ufficialmente la gestione economica del club e il fallimento delle attività in Cina. Ma anche l'aver predisposto il prolungamento del proprio contratto quando la crisi societaria era chiara e di non essersi attivato per trovare un'acquirente per Yonghong Li. Motivi che hanno spinto Elliott a parlare di «compromissione del rapporto fiduciario... Rossoneri Sport Investment Lux si riserva ulteriori valutazioni per la tutela dei diritti propri e della società».
Un nuovo capitolo della storia del Milan da scrivere il giorno dopo la sentenza del Tas, che ha riportato il club in Europa League con il nuovo presidente Paolo Scaroni, manager ex Enel ed Eni, che ad interim ha assunto le deleghe dell'amministratore delegato. Questo perché il CdA, che ha già individuato la figura prescelta per quel ruolo, deve attendere che lo stesso si renda disponibile. Umberto Gandini, già dirigente rossonero per 23 anni, sotto contatto con la Roma, e Ivan Gazidis, attuale direttore esecutivo dell'Arsenal, i nomi più gettonati. In arrivo in società anche Leonardo, che prenderà in mano l'area tecnica al posto di un Massimiliano Mirabelli anche lui sulla graticola.
«Da milanista è un grande onore fare parte di questa squadra - le prime parole del nuovo presidente - vi ringrazio di essere venuti in questa giornata tempestosa. Meteorologicamente parlando». Dopo l'assemblea il primo cda della nuova gestione, che ha ratificato l'ingresso nello stesso di Scaroni, Marco Patuano, i manager di Elliott Frank Tuil e Giorgio Furlani, Alfredo Craca, Gianluca D'Avanzo, Stefano Cocirio e il finanziere Salvatore Cerchione. In precedenza l'assemblea aveva votato, all'unanimità, per la revoca dei componenti cinesi del precedente cda: Yonghong Li, Li Han David, Renshuo Xu e Lu Bo. Elliott rimarrà in carica per tre esercizi fiscali e due stagioni sportive, fino all'assemblea per il bilancio della società prevista per il 30 giugno del 2020.
Intanto oggi la squadra partirà (ore 20.40) alla volta degli Stati Uniti per la tournée estiva: sull'aereo anche Donnarumma, Suso, Bonucci, Kalinic e André Silva, tutti coinvolti in varie voci di mercato.
L'obiettivo della nuova dirigenza è chiaro: rafforzare la competitività della squadra, in conformità il Fair Play Finanziario. Per ora, però, previsto solo un aumento di capitale da 50 milioni di euro, che serviranno per la gestione ordinaria: il mercato, di fatto, dovrà autofinanziarsi con qualche cessione illustre.
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