Stati Uniti e Serbia si sono qualificate per la finale del mondiale di basket battendo Lituania e Francia. La formazione baltica ha retto due quarti contro le stelle NBA, poi ha ceduto di schianto con un ultimo quarto nel quale ha pensato solo alla finale per il terzo posto. Per la Serbia qualche timore nel finale dopo aver a lungo dominato la partita, con la Francia che ritorna sotto grazie ai 35 punti di Batum.
E' la finale che tutti si aspettavano dopo l'eliminazione della Spagna ad opera dei Transalpini; Stati Uniti e Serbia daranno vita ad un match tra i più classici nelle competizioni internazionali, fin da quando le nazionali balcaniche erano riunite sotto la bandiera della Jugoslavia. E gli USA si ricorderanno della sconfitta dei quarti a casa loro ad Indianapolis nel 2002 che li escluse dalla corsa alla finale, che poi fu appannaggio proprio dei loro avversari in questa finale. Americani naturali favoriti del match, ma coach K, sa bene che non può fidarsi quando si incontra una formazione con grande talento come quella serba, e si attende qualche magia da parte di Sasha Djordjevic, capace di rimettere in carreggiata una Nazionale che al suo arrivo in Spagna non era pronosticata tra le prime, ed ha saputo crescere nel corso del torneo. I Serbi dovranno cercare di non far "correre" gli Americani, e soprattutto di controllare gli esterni a stelle e strisce molto più esplosivi, magari facendo ricorso alla zona.
Nella prima semifinale gli Stati Uniti si sono imposti per 96 – 68 su una Lituania che è stata capace di reggere l'urto di Curry e compagni solo nei primi due quarti, prima di cadere sotto le bordate avversarie al ritorno dagli spogliatoi. La differenza la fanno le guardie americane, con Irving, tenuto in campo per quasi tutto il match, che ne mette 18, seguito da Thompson ed Harden con 16. E quando serve ci pensano Davis e Faried a far punti ed a catturare rimbalzi sottocanestro. Meno efficace Stephen Curry, che forse sconta i due falli in avvio di partita. Gli USA cercano di allungare più volte anche nei primi due quarti, ma i Baltici si rifanno sempre sotto, anche se i due Lavrinovic soffrono la preponderanza fisica degli Americani, perché hanno a disposizione un eccellente Kuzminskas dalla panchina. Il finale del secondo quarto dice + 8 per gli uomini di coach K, con Thompson che è già a quota 14, mentre entrambe le squadre tirano con basse percentuali, poco sopra il 30%.Nella ripresa, come nel turno precedente, cambia subito la musica con Harden e Curry che devono farsi perdonare il brutto primo tempo, e si mettono subito al lavoro in difesa recuperando palloni importanti per l'allungo decisivo. Gli USA confezionano un parziale di 12 – 0 che chiude in pratica la partita portando a + 20 il vantaggio. Con il ritmo che si alza gli Americani vanno a nozze ed Harden ne mette 16 nel solo terzo quarto. Il divario arriva anche a – 30, poi nel garbage time dell'ultimo quarto si attesta a 28 per la 42esima vittoria consecutiva degli Stati Uniti in manifestazioni ufficiali.
Finisce 90 – 85 per la Serbia la seconda semifinale, dopo che gli uomini di Djordjevic avevano controllato il match per tutta la sua durata. Alla fine la grande classe di Batum, 35 i suoi punti alla fine, ed alcune giocate di Heurtel e Diaw hanno riportato sotto la Francia, arrivata anche ad un solo possesso di distanza dalla Serbia, ma Teodosic e compagni hanno controllato anche con i liberi conquistando una meritata finale. L'ultimo quarto era iniziato con la Serbia a + 15, dopo essere stata anche a + 18, grazie alle giocate di Teodosic, che ha confermato la buona prestazione vista contro il Brasile, ed alla fine ne ha messi 24, Bogdanovic, e Markovic, con l'ex Trevigiano molto efficace bei primi due quarti. Collet ha provato di tutto per arginare la Serbia inventandosi quintetti molto fisici con Gelabale in guardia, ed altri con Diaw in posizione di n° 5, ma gli Slavi hanno sempre trovato soluzioni facili, appoggiandosi anche sottocanestro su Raduljca e Krstic, e trovando punti fondamentali da fuori anche da parte di Kalinic. Heurtel e Batum sono usciti nel finale, soprattutto il giocatore di Portland, mentre Lauvergne e Gobert hanno faticato, ed il lavoro oscuro di Diaw questa volta non è bastato, con la Serbia meritatamente in finale.
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