Monza, è Balotelli la ciliegina sulla torta per cambiare marcia

Regalo di compleanno al presidente Berlusconi che ammette: "Ci aspettavamo un'altra classifica"

Monza, è Balotelli la ciliegina sulla torta per cambiare marcia

Metti che un giorno dalla torta di compleanno esca Mario Balotelli. Il Monza questo sfizio se lo toglie davvero, proprio nel giorno in cui il presidente Paolo Berlusconi soffia sulle sue 71 candeline. Nulla a che vedere con Marilyn Monroe che canta gli auguri a John Fitzgerald Kennedy, ma calcisticamente parlando qualcosa che strabilia in modo analogo.

Balotelli, 30 anni compiuti ad agosto, accende ancora di più i riflettori su un Monza che di timidezza non ne ha mai avuta nel dichiarare la serie A come obiettivo. E che ora, con l'ex Inter, Milan e City, mette ancor di più il petto in fuori e rilancia le proprie ambizioni. Dopo la rescissione del contratto con il Brescia la scorsa estate, Balotelli ritrova la dirigenza che già lo portò in rossonero nel 2013-2014 e, chiusa la parentesi Liverpool, gli riaffidò la casacca del Milan nel 2015-2016. Tra lunedì e martedì sono previste le visite mediche, poi Supermario sarà a disposizione di Brocchi. «Mi sono accorto di compiere gli anni nello stesso giorno di tutti i tifosi del Monza», sorride Paolo Berlusconi, «perché penso che mio fratello abbia fatto un regalo non solo a me, a Galliani e alla squadra. Ma soprattutto a tutti i nostri tifosi. Ci auguriamo che Balotelli risponda alle aspettative: ha già vissuto nel Milan, quindi ci conosce. Adesso speriamo possa fare bene nel Monza». «L'ho bacchettato molto, gli ho detto che questa è veramente l'ultima chiamata - ha detto l'ad Adriano Galliani - Si è comportato molto bene e anche il suo manager non ha preso commissioni».

L'asticella è sempre alta. E il numero uno biancorosso Berlusconi non fa nulla per nascondere che sì, «ci aspettavamo ovviamente una posizione migliore di classifica», ora che il 25 per cento della stagione è andata in soffitta. Il Monza è a metà del guado e con tante avversarie tra sé e la vetta.

Eppure le attenuanti ci sono. «Attendevamo qualcosa di diverso, vista la potenzialità e la forza della squadra», continua Berlusconi. «Ma sono subentrati fattori imprevedibili, come il Covid che ci ha decimato la squadra e costretto a fare due gare in condizioni non ottimali. O l'infortunio che ci ha privato di un grande realizzatore come Finotto. E non vanno dimenticati anche i rigori falliti e i punti lasciati per strada. Non possiamo però lamentarci del gioco, perché va migliorando. Creiamo sempre più occasioni. Poi, certo, ci serve maggior cinismo. Presi uno a uno, i nostri sono giocatori molto forti. E Boateng è il nostro Ibrahimovic, dà equilibrio e fa l'allenatore in campo».

Un ruolo a cui il ghanese sarà chiamato forse con ancora di più decisione, ora che il reparto avanzato dovrà spartirlo anche con Balotelli e la sua indole, in carriera non sempre all'altezza delle grandi qualità balistiche.

La concorrenza in questa B è alta e «ci sono formazioni che sono scese dalla categoria maggiore mantenendo la stessa struttura, senza stravolgere la rosa, e oggi sono più collaudate», conclude Berlusconi. «Ma penso al Monza come il mio Darko, un rhodesian ridgeback che da cucciolo ti dà problemi che poi non avrai quando sarà adulto. Il campionato è ancora lungo e il nostro obiettivo resta sempre lo stesso». La serie A.

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