Motogp: Per Rossi una vittoria nel nome del Sic

Non poteva scegliere luogo migliore Rossi per vincere la sua prima gara in stagione. E quello di Misano è un Valentino da primato, che dedica il suo successo numero 107 - quindici mesi dopo l'ultima affermazione iridata - a Marco Simoncelli

Per Rossi la vittoria di Misano non può che avere una dedica
Per Rossi la vittoria di Misano non può che avere una dedica

Quando vince, Valentino Rossi lo fa sempre in modo speciale. Per la sua prima stagionale sceglie il circuito di casa, Misano, di fronte al suo pubblico accorso qui come nelle grandi occasioni. Il trionfo, inoltre, gli vale il primato di longevità, l'ennesimo record di una carriera da urlo: 18 anni e 27 giorni, questo l'intervallo di tempo che separa la prima e l'ultima vittoria del "Dottore" nel Motomondiale. Come nessun altro. Battuto il precedente detentore, Loris Capirossi. Comprensibile, dunque, la sua euforia:

"Una grandissima gioia, vincere a Misano è speciale"- ha dichiarato il pilota Yamaha subito dopo la premiazione -"Mi sono divertito molto, sono contentissimo. Mi do del grande da solo! Sul podio mi sono sentito come il Papa".

Nel pieno del tripudio, Rossi non dimentica la persona a cui il circuito è intitolato:

"Il mio pensiero va sempre a Simoncelli".

Poi passa ad analizzare la corsa:

"Grandissima vittoria e con Marquez di questi tempi non è che succede spesso".

Stavolta, però, il campione in carica si è dovuto piegare ad un Vale in forma smagliante, prima subendo il sorpasso da parte del "numero 46" e poi finendo a terra, nel vano tentativo di tenere il passo dello scatenato rivale.

"Era l'occasione giusta"- prosegue Rossi -"e l'ho sfruttata, grazie alla Yamaha che qui era superiore alla Honda. Io e Jorge l'abbiamo sfruttata al meglio".

La dedica è, manco a dirlo, per Simoncelli:

"Avere la coppa con il 58 del Sic è speciale, emozionante e commovente. Ed è speciale potergli dedicare la vittoria".

In un giorno come questo, gli avversari non possono non complimentarsi con Rossi, a partire da Marquez, superato dal pilota Yamaha, poi caduto e infine 15esimo sul traguardo. Il Mondiale non è a rischio, ma certo l'ego di un pilota così orgoglioso non può non averne risentito. Lo Spagnolo prima applaude Rossi e poi ammette di aver sbagliato: "Si è trattato di un mio errore, mi dispiace". Pure il compagno di team Lorenzo si congratula con Rossi a fine gara, che ha visto dopo tanto tempo una doppietta della Yamaha. "Valentino è stato grande, ma io sono deluso. Sono contento, però, che due Yamaha siano arrivate prima e seconda".

Fra coloro che applaudono Valentino c'è pure Iannone, brillante secondo in qualifica e poi quinto in gara, con una Ducati apparsa meno in difficoltà. L'Abruzzese, tuttavia, era deluso alla fine, poiché sognava il podio, e sperava di lottare con Dovizioso. "Bravo Vale"- dice il pilota di Vasto -"sono contento per il tuo successo".

Positiva pure la prova di Dovizioso, che ha portato la Ducati ufficiale ad un soffio dal podio, appena 1'' dietro Pedrosa e a 5'' di distanza dal vincitore, come non succedeva da un bel po' di tempo. Un ritardo contenuto che va al di là dei migliori auspici della vigilia espressi dallo stesso pilota della Rossa. La Ducati ha senz'altro sorpreso, ma c'è voluta tanta fatica per arrivare così in alto:

"Sono andato per tutta la gara oltre il limite"- dice il Forlivese a fine corsa -"a lungo ho dovuto guidare 'impiccato' per restare vicino a Pedrosa". Nemmeno Dovizioso si sottrae ai complimenti al vincitore di giornata: "Tanto di cappello.

Lui è la dimostrazione che non bisogna mai mollare". Secondo l'alfiere della Ducati, il segreto di Rossi sta nell'atteggiamento, nel crederci sempre e nel provare costantemente a migliorarsi, senza arrendersi: "È questo che fa la differenza".

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