Motta e la Juve, avanti per inerzia: così è un calvario

Anche il quinto posto a rischio, ma l'allenatore non si tocca. Il silenzio della società

Motta e la Juve, avanti per inerzia: così è un calvario
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Quinta in classifica. Con Milan e Bologna a meno tre, ma anche con una partita in meno da giocare: la Juventus di Thiago Motta arranca, sbuffa e si interroga. Con l'incubo di non riuscire nemmeno a centrare la qualificazione alla prossima Champions League: la fortuna vuole che, al momento e come già accaduto l'anno scorso, l'Italia avrebbe cinque posti e non quattro. Ammesso che la situazione non cambi di qui alla fine della stagione, il paracadute è già semi-aperto ma non è detto che basti: la Signora ha mille lacune tecniche e caratteriali, di punti in palio ce ne sono ancora a bizzeffe e, visto il clima, potrebbe anche non essere un bene. Il fondo, insomma, potrebbe ancora non essere stato toccato pur nella consapevolezza che il primo tempo giocato al Maradona è stato di buon livello: siccome però conta il risultato del novantesimo, ecco che il piatto piange. Thiago Motta non si dice preoccupato, i tifosi sono invece imbufaliti e la società tace: nessuna presa di posizione a favore del tecnico, ma anche nessuna voce che potrebbe metterlo in discussione come invece era accaduto in casa Milan nei confronti di Fonseca. Evidentemente si ritiene che la situazione sia sotto controllo e che l'obiettivo minimo appunto, l'accesso alla Champions non sia così in pericolo: se si vada avanti per inerzia o per profonda convinzione, lo si scoprirà strada facendo.

Nel frattempo, mercoledì arriverà allo Stadium il Benfica: Thiago Motta non potrà utilizzare Kolo Muani e chissà se a Vlahovic sarà ancora preferito Nico Gonzalez, uno che centravanti non è così come non è un terzino McKennie, impiegato fuori ruolo anche a Napoli in ossequio a una fluidità di ruoli che da queste parti non si è mai vista.

Può anche darsi che nella testa di chi guida la Juve tanto in società quanto sul campo sia tutto chiaro e che anche il mercato al rallentatore (mancano due difensori) non sia sintomo di difficoltà, ma la realtà per il momento racconta altro: giocatori improvvisamente accantonati e poi ributtati nella mischia (Mbangula), altri sostituiti come alla scuola calcio (Cambiaso, Locatelli) o proprio dimenticati (Vlahovic, Weah, Fagioli). Di questo passo, la stagione sarà ancora lunghissima.

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