Nainggolan e Gervinho gol che fanno passione

Belga sempre decisivo, l'ivoriano spreca ma si fa perdonare. L'Olimpico festeggia la banda Garcia. Iturbe poco incisivo

Nainggolan e Gervinho gol che fanno passione

Roma, buona la prima, partenza lanciata anche se qualche affanno in più rispetto ai rivali bianconeri e il duello può ricominciare. Nuova stagione, stesse protagoniste che nel sabato del debutto di campionato spediscono subito un messaggio chiaro: Juventus e Roma vogliono ripartire da dove avevano chiuso, pronte a un altro testa a testa per il titolo. Che è il sogno nascosto di una piazza, quella capitolina, già soggetta ad umori contrastanti ma pure già entusiasta di una squadra sulla quale sono riposte grandi attese. Lo dimostrano i 45mila accorsi – nonostante la giornata calda e l'ultimo weekend di agosto - al debutto della truppa di Garcia che non tradisce le aspettative, mettendo le mani sui primi tre punti in palio e spazzando via almeno per un'ora le piccole nubi (leggi qualche problemino, come lo aveva definito il tecnico francese alla vigilia) emerse nell'ultima fase della preparazione per poi soffrire un po' nella parte finale della gara.

Destino vuole che all'esordio ci sia come avversario quel Montella, diventato ormai vittima sacrificale ogni volta che trova la Roma. Sei sfide, sei sconfitte per l'ex Aeroplanino anche se stavolta lo spettacolo regalato da due delle squadre che giocano il miglior calcio del torneo è bello solo a tratti e non come nelle ultime due sfide dell'Olimpico (il 4-2 di due anni fa elogiato da Prandelli e il bel 2-1 dell'8 dicembre 2013 che sbloccò i giallorossi dopo una serie incredibile di pareggi consecutivi).

Il verdetto dell'Olimpico, sotto gli occhi del ct Conte che ieri ha fatto le sue prime scelte azzurre, pare giusto per quanto costruisce la Roma nei primi sessanta minuti e per quello che non fa la Fiorentina, orfana dei pezzi da novanta Cuadrado e Rossi e non efficace in attacco come vorrebbe. I giallorossi mostrano una difesa inedita, con tre elementi su quattro davanti a De Sanctis sbarcati a Trigoria nel mercato estivo, e le risposte sono positive. Forse meno brillante in fase offensiva la prova dell'altro neoromanista Iturbe che, abituato a giocare in larghi spazi, ha trovato difficoltà nell'arroccata difesa viola ma si è comunque sacrificato in aiuto dei conmpagni di squadra. Il gol di Nainggolan, già decisivo nell'ultima sfida diretta di aprile in Toscana, è quasi una liberazione dopo gli assalti giallorossi, fatti di giocate in velocità e palle lunghe per cercare di sfondare il muro gigliato.

Nel momento in cui Garcia vede la sua Roma più statica e sofferente dopo il primo quarto d'ora, con Gervinho che spreca due volte il possibile colpo del ko, e la Fiorentina crea i primi pericoli alla porta di De Sanctis (traversa su punizione di Ilicic e paratona del portiere di casa sulla zuccata di Babacar), il tecnico francese apporta alcune modifiche tattiche alla squadra: l'innesto del maliano Keita, altra novità dello scacchiere giallorosso che fa arretrare De Rossi in difesa per dare fiato all'ultimo arrivato Manolas, e del fresco Florenzi in luogo del generoso Totti (buono il suo debutto, segno che il capitano è in buone condizioni). I viola prendono un po' di coraggio, la Roma cerca di resistere affidandosi a qualche insidiosa ripartenza. Una delle quali porta al bis di Gervinho, che si fa perdonare gli errori precedenti.

Alla fine la curva Sud, con l'ospite d'onore Rodrigo Taddei (l'ex emigrato a Perugia ma indimenticato beniamino del pubblico di fede giallorossa), può festeggiare tre punti che potranno già risultare pesanti nel cammino verso la gloria. La Fiorentina è da rivedere al completo e con un atteggiamento più spregiudicato, come mostrato a tratti nell'ultima mezz'ora.

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