Napoli Non è stata la notte dei lunghi coltelli. De Laurentiis aveva il piano B scolpito nella mente già dallo scorso 25 settembre, come anticipato proprio da Il Giornale. Da quando aveva di fatto messo in disparte Garcia, commissariandolo con la sua presenza costante e invadente a Castel Volturno. Dopo il ko con la Fiorentina, poteva dirsi conclusa l'avventura del francese a Napoli. Nell'ultimo mese si è cercato di salvare il salvabile, forti di un calendario in campionato non impossibile e consapevoli di poter ipotecare gli ottavi di Champions nelle due sfide contro il derelitto Union Berlino. ADL ci ha provato per Antonio Conte, conscio della volontà del tecnico di salentino di restare fermo fino all'estate. Un duplice tentativo (il primo a metà ottobre e il secondo domenica pomeriggio andato a vuoto), nonostante il possibile ingresso di Gianluca Petrachi nella dirigenza. E così il patron azzurro è tornato dritto su Tudor. Alla fine del primo tempo della disgraziata sfida con l'Empoli, senza reti e dopo 45' più anonimi che mai, è terminata l'era Garcia. L'irruzione negli spogliatoi di don Aurelio, con tanto di urla verso tutto e tutti, ha declassato il tecnico a pura comparsa. Il resto lo hanno fatto il gol dei toscani nel recupero e i fischi assordanti del Maradona, al quarto ko interno di stagione. Un palliativo la presenza dei fratelli Cannavaro in tribuna al fianco di Adl, così come le suggestive voci di minestre riscaldate: il presidente ha preso una cotta per il croato, ex giocatore della Juventus, e per le sue idee, personaggio poco incline ai compromessi, gioca con la difesa a tre (problema non da poco), disciplina ferrea e scelte radicali. Lo ha convocato ieri negli studi della Filmauro a Roma, mentre Garcia s'imbarcava mestamente da Napoli su un volo Easyjet destinazione Nizza. Un faccia a faccia senza agenti e intermediari per conoscersi e confrontarsi. Senza filtri.
De Laurentiis vuol legarsi al nuovo tecnico fino al termine di questa stagione, con opzione rinnovo unilaterale in suo favore e non automatica come chiede l'ex tecnico del Verona in caso di piazzamento tra le prime quattro, quindi in sintonia con gli obiettivi del club che restano quelli della zona Champions. Il croato invece chiedeva un accordo di 18 mesi per firmare. La sensazione è che Tudor - voglioso di guidare una big - alla fine possa cedere e accettare la proposta di De Laurentiis. Aspetti burocratici da limare in mattinata attraverso i rispettivi legali e che di fatto hanno ritardato il canonico tweet di benvenuto. Forse arriverà nel pomeriggio di oggi, con Igor che potrebbe sbarcare domani a Castel Volturno per il primo allenamento. Pronto un ingaggio da 1,2 milioni fino a fine stagione e l'opzione sul secondo anno a 2 milioni più bonus.
Terminata la chiacchierata, ADL ha poi partecipato a una tavola rotonda sulla riforma dello sport con il ministro Abodi e il presidente del Coni Malagò: «Il calcio italiano non funziona» ha ripetuto. Glissando sul perché il suo Napoli non sta funzionando.
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