Il Napoli va in vacanza con il rammarico di un'altra occasione persa. Il pareggio era l'unico risultato indigesto per Benitez («ora che la squadra ha cambiato mentalità, sappiamo che non è quello migliore», così Don Rafè alla vigilia della sfida di Cagliari) e fa chiudere il 2013 con l'amaro in bocca, oltre che con un distacco ampio da Juventus e Roma che oggi potranno addirittura allungare. In più c'è il nuovo infortunio di Reina che a fine primo tempo si arrende alla ricaduta per il flessore sinistro.
Il progetto dello spagnolo, varato cinque mesi fa, ha un bilancio sicuramente in attivo: il terzo gradino del podio è saldamente in mano, il cammino europeo è stato buono nonostante la beffarda eliminazione dalla Champions. Ma nel gruppo c'è anche la consapevolezza di dover ripartire a gennaio con una marcia più spedita se si vogliono cullare sogni più ambiziosi in campionato. Il che vuol dire intanto rafforzare nel mercato invernale una rosa che almeno in difesa, reparto apparso vulnerabile, richiede qualche ritocco importante. Un messaggio che la società ha già recepito anche da Benitez.
Nel Sant'Elia ancora con una capienza ridotta (appena 5.000 spettatori), la squadra di Benitez trova un Cagliari - in serie positiva da sei turni, ultimo stop a Verona il 3 novembre - coriaceo e propositivo, che in più di un'occasione punge in attacco ma è anche bravo a fare da stantuffo alle folate azzurre. Inizio timido quello del Napoli e logico il vantaggio di Nenè - che poi si infortuna - dopo nove minuti (grazie anche al regalo di Maggio che lascia spazio ad Astori). Il gol subito sprona gli azzurri, Pandev si conquista un rigore - ingenuo Astori sul macedone - che Higuain trasforma, trovando il nono gol in serie A alla sua prima stagione. Dopo il pareggio si assiste a qualche ripartenza degli azzurri, ai quali manca solo l'ultimo passaggio per arrivare in porta. Il Cagliari non rinuncia ad offendere, trovandosi spesso in offside.
La spinta del Napoli è più incisiva nella ripresa quando la squadra di Benitez mostra grande personalità, a Callejon viene (giustamente) annullato un bellisimo gol, i sardi sembrano accontentarsi continuando però a difendersi con ordine.Nell'altro anticipo l'Udinese espugna il Picchi di Livorno: i friulani tornano al successo dopo un mese e allungano la crisi labronica (un punto in sei partite). La panchina di Nicola resta in bilico.
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