Non solo Italia, Var questione mondiale. In Turchia via dal campo dopo un torto

Non c'è una linea univoca e a pagare sono i difensori

Non solo Italia, Var questione mondiale. In Turchia via dal campo dopo un torto
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«Varare» o non «varare»? Questo è il problema Lasciare ancora un minimo di autonomia all'arbitro in carne ed ossa, o telecomandarlo in tutto e per tutto dalla cabina di regia? La polemica sta diventando infinita, quasi come quella che ha accompagnato il calcio prima dell'introduzione della tecnologia. Ma di certo l'ultima giornata non ha aiutato il sistema arbitrale a tenere una linea univoca, che poi sarebbe l'unica cosa che ci sentiamo di pretendere.

Tanto per gradire: a Como Fabregas strilla perché nemmeno l'intervento del Var è servito a sanzionare il sospetto fallo di mano di Gatti (nella foto in alto), che avrebbe danneggiato l'azione del lariano Douvikas; al Torino, al contrario, il ds Vagnati urla la sua rabbia perché il Var non interviene per giudicare la trattenuta del genoano Sabelli ai danni di Sanabria (nella foto sotto). Insomma, che intervenga o no, l'arbitro moviolista suscita sempre grandi polemiche, tali e quali le provocava l'arbitro senza moviola.

Quindi più che entrare nel merito (il giudizio umano, anche con il supporto tecnologico, resterà sempre opinabile: per esempio l'episodio di Como, secondo l'Aia, è giudicato un tocco leggero che non interferisce nell'azione), bisogna cercare di chiarire e migliorare il metodo, visto che quella che appare più evidente è la difformità degli interventi dalla sala Var. Su questo dovranno lavorare i capi del settore arbitrale, oltre che sulle incongruenze che sono emerse ad esempio in una partita che non ha scatenato grandi polemiche, ma che ha lasciato molte perplessità come Empoli-Milan. Dove balza all'occhio un intervento molto pericoloso di Cacace sulla tibia di Walker che, pur rivisto al Var, non viene punito, ma soprattutto l'espulsione di Tomori (nella foto al centro) che si becca il secondo giallo per fermare Colombo in presunto fuorigioco. Il paradosso è che se il fallo fosse stato da rosso, se Tomori avesse fatto un'entrata assassina, il Var avrebbe potuto annullare il cartellino rivedendo l'azione e sanzionando il fuorigioco, mentre così non ha giurisdizione per intervenire. Così come se Tomori si fosse disinteressato all'azione e avesse lasciato segnare Colombo, il gol avrebbe potuto essere annullato con il fuorigioco semiautomatico. Ma, mentre i guardalinee ormai fanno le belle statuine, un difensore non sa più come comportarsi. La conferma dallo stesso Gatti: «Per ogni mezzo tocco si fischia calcio di rigore subito, noi difensori nel calcio di oggi siamo troppo penalizzati, non si può più fare nulla».

Ci consola pensare che la bufera non è solo italiana: in Turchia l'Adana esce dal campo per protesta contro un rigore assegnato al Galatasaray,

nonostante la simulazione di Mertens, e a Madrid la moviola concede un rigorino all'Atletico nel derby con il Real, e per giunta al Bernabeu, facendo inorridire Ancelotti. Ma almeno il Var non sarà accusato di sudditanza.

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