Nelle ultime 13 stagioni di Coppa Italia, la Lazio non ha mai mancato una qualificazione ai quarti. Se poi Noslin decide di regalarsi la sua prima tripletta in carriera (fino a ieri era fermo a una doppietta nella stagione 19-20 in quarta serie olandese con l'Usv Hercules), ecco che la notte dell'Olimpico diventa perfetta. Il Napoli capolista, che aveva superato già due turni, si accomoda fuori dalla competizione e forse a Conte, che dimostra ancora una volta di non avere grande feeling con le Coppe, non dispiace nemmeno più di tanto.
D'altronde, con lo scudetto posto come priorità assoluta, a Roma decide di rivoltare il suo undici da cima a fondo: tutti protagonisti diversi rispetto all'ultima sfida di campionato con il Torino. «Voglio dare più spazio a chi gioca per misurare il livello della squadra», aveva detto alla vigilia il tecnico del Napoli. Il totale turnover non paga, è negativa la prova delle seconde linee azzurre; la Lazio - pure con sette elementi cambiati della formazione battuta a Parma - conferma il suo bel momento con Baroni in panchina. Alla 20ª gara stagionale, i biancocelesti hanno già in pugno il pass per le due Coppe - con la sicurezza di giocarle ancora a febbraio - e sono in zona Champions in serie A.
Il canovaccio della gara è chiaro sin dalle prime battute: Lazio a dettare i ritmi e a cercare la via della rete con insistenza, Napoli «abbottonato» che prova a sfruttare qualche ripartenza. Persino il presidente De Laurentiis si addormenta, come mostra impietosamente un'immagine tv. Mentre i titolari azzurri ricaricano le batterie in panchina, la squadra di Baroni si concede subito il lusso di sbagliare un rigore con Zaccagni: fallo di Caprile su Pedro, con il portiere del Napoli che si riscatta deviando il penalty.
Poi arriva lo show di Noslin che infligge il terzo stop stagionale - ancora con tre reti al passivo - a Conte. Un gol di testa su assist di Gigot che salta tra le belle statuine partenopee, un piattone in mezzo all'area dopo il tacco di Pedro, un'altra zuccata su cross di Zaccagni «sporcata» da Juan Jesus e pallone portato a casa.
Del Napoli resta solo una fiammata, con Neres che manda in gol Simeone - 9 reti in 16 gare contro la Lazio - complice una deviazione imprecisa di Mandas. Troppo poco per una Lazio che elimina per la terza volta agli ottavi gli azzurri e ora attende la vincente di Inter-Udinese. Dopodomani si replica in campionato al Maradona.
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