Nuova Italia vecchio stile. La svolta è nella testa

Nuova Italia vecchio stile. La svolta è nella testa
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La resurrezione della nuova Italia di Luciano Spalletti ha dentro il rotondo 3 a 1 inflitto alla Francia superstar il dna del vecchio stile, del calcio all'italiana per intendersi. Riferimento alle modalità con cui la splendida Nazionale ha infilato allo spiedo la difesa di Deschamps che continua, incredibilmente, a ignorare per esempio uno come Pavard. Due ripartenze come occorre dire per non urtare la sensibilità del calcisticamente corretto e due gol uno più strepitoso dell'altro sono il frutto di molto altro che di antico ha pochissimo e di nuovo assume sembianze interessanti. A dispetto della falsa partenza, di diverso rispetto a quella pallida e inerme Italia dell'europeo tedesco, c'è stato innanzitutto il cambio di registro da parte del ct. Spalletti ha smesso gli abiti dell'allenatore e indossato quelli del selezionatore. Come? Semplicissimo: con il mini-blocco interista a disposizione è più utile appellarsi al sistema di gioco adottato ad Appiano Gentile? L'ha capito e l'ha fatto. Non solo. Si è chiesto: chi sono i giovanotti più in forma al momento? E su quelli ha puntato scegliendo per esempio il torinista Ricci, lasciato a casa in precedenza, dalla personalità insospettata nel duello con Griezmann, recuperando in fretta il talento di Tonali che è riuscito a oscurare l'assenza di Barella, rischiando Calafiori nell'inedito ruolo di regista della difesa a 3 e trovando una salute fisica complessiva decisamente superiore rispetto a quella mostrata a giugno. Ma la grande differenza appare più evidente nelle motivazioni feroci mostrate del gruppo, capace di non perdere la trebisonda dopo il gol lampo di Barcola e di mostrare una fede incrollabile nelle proprie idee di calcio, specie in quel cambio di fronte da destra a sinistra e viceversa, che è una delle caratteristiche di Simone Inzaghi trasferite in azzurro.

Quello di Parigi è solo il primo passo per uscire dal chilometrico tunnel buio nel quale il calcio italiano è rimasto con le due esclusioni dai mondiali. Sarà quello il banco di prova per capire se la nuova generazione dei Calafiori, Tonali, Barella, Ricci, Bastoni, può riportarci ai livelli consueti.

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