C'è chi gioca e chi pensa ai Giochi: il Tour è anche questo. Ognuno ha il proprio programma e il proprio spartito. Le proprie ambizioni: di classifica. In questo Tour duro e difficile, ma controllato con assoluta autorevolezza da un uomo solo al comando - Tadej Pogacar - che negli ultimi 45 km si trova a correre in pratica da solo, senza un compagno di squadra al proprio fianco, in un tutti contro uno che ha visto prevalere lui, c'è chi ormai corre per un posto sul podio di Parigi.
C'è chi gioca come il 22enne bimbo sloveno in maglia gialla e chi pensa ai Giochi, quelli di Tokyo. Tra questi anche il nostro Vincenzo Nibali, che prima di staccare la spina e tornare oggi a casa in vista appunto della sfida olimpica del 24 luglio prossimo, va in fuga sui Pirenei con tanti nomi di grido: dal campione del mondo Alaphilippe, a quello del Belgio Van Aert, passando dal colombiano Quintana e arrivare all'eterno Valverde.
Lo Squalo va in fuga per fare una prova generale in chiave olimpica e ne ricava buone sensazioni (alla fine 11°). No, il successo finisce all'americano Sepp Kuss, altra spalla ideale in libera uscita dopo l'addio di Roglic e regala agli Stati Uniti una vittoria di tappa che mancava da dieci anni. «Ho una buona condizione e oggi (ieri per chi legge) ho avuto buone sensazioni per tutto il giorno ha spiegato il siciliano -. Parto per Tokyo con la consapevolezza di aver fatto tutto il necessario per essere al top».
Tra quelli che fanno le prove, ma nel frattempo prova anche a vincere è Valverde, che a 41 anni suonati insegue ancora il sogno olimpico. Ieri insegue in pratica tutti, con relativa facilità, ma uno gli sfugge. Manca l'aggancio a Sepp Kuss che va a vincere in perfetta solitudine. «Sicuramente ho ottenuto un ottimo secondo posto, ma sarebbe stato meglio vincere dice il campione spagnolo -. Dopo l'attacco di Kuss è stata per me durissima, e andare a recuperare quei 15-20 secondi era troppo complicato», anche se il 24 sarà complicatissimo per gli altri frenare le ambizioni dell'ex campione del mondo murciano.
In questo Tour fatto di prove e fughe, c'è chi prova a mettere in difficoltà la maglia gialla. Ci provano il danese Vingegaard, così come l'ecuadoriano Carapaz e il colombiano Uran: niente. Non va! Il bimbo sloveno risponde colpo su colpo, dando l'idea anche di non voler infierire. Se solo avesse voluto, li avrebbe lasciati lì sul posto.
Oggi il Tour riposa, in attesa di altre due tappe pirenaiche toste: serviranno per provare a mettere in crisi l'indiscusso padrone di questo Tour, che tra gente che prova e altri che vanno a casa, lui sembra davvero giocare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.