Passeggiata dell'Inter di Lautaro per restare in scia al super Napoli

Poker a Lecce con il capitano che ha ritrovato la continuità: 200 gol in carriera. Risposta alla capolista: -3 con una gara in meno

Passeggiata dell'Inter di Lautaro per restare in scia al super Napoli
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Inzaghi si rimette nella scia di Conte, a distanza di asterisco. Tutto semplice: Inter pratica, persino bella, se vale contro simile avversario. Lecce presuntuoso, sostanzialmente brutto, con l'aggravante che, se sbagli, anziché perdere vai alla deriva. E infatti finisce 0-4, come l'anno scorso. Fiorentina-Inter si dovrebbe recuperare il 6 febbraio, quella sera sarà finalmente classifica vera (e, per quel che vale, avremo anche il campione d'inverno). Giampaolo per salvarsi dovrà rapidamente evitare che la squadra commetta errori da matita blu come quelli che hanno aperto la porta a Thuram dopo 6 minuti (Guilbert, gol di Frattesi) e a Lautaro in finale di primo tempo (Dorgu, sesto gol del capitano in 8 partite). Nel mezzo, due gol annullati in un minuto per fuorigioco (tecnologico) di pochi centimetri (Carlos Augusto e ancora Frattesi). In avvio di secondo tempo il terzo gol di Dumfries (quinto del suo 2025) e il quarto di Taremi (su rigore, sia mai detto che). L'unica vera preoccupazione per l'Inter è Barella che stramazza a terra nel finale, dopo uno scontro con Dorgu. Un paio di minuti prima di capire che erano solo spavento e contusione.

Tutto davvero troppo facile, proprio Dumfries gioca da diffidato, come il milanista Fofana, ma per lui il derby non è mai a rischio, non c'è nemmeno da pensare che serva fare un fallo. Il giallo lo prende invece De Vrij, ma sembra un fischio molto severo, anzi sbagliato, e così Inzaghi lo lascia negli spogliatoi dopo l'intervallo. Si rivede Bisseck, la notizia è buona nella settimana che porta Monaco e Milan: un cambio in più, in un reparto ormai abituato a non avere Acerbi e che sta mandando Palacios in stage a Monza. A occhio la coperta resta corta: nella volata di mercato, qualcosa può succedere.

La partenza nerazzurra diventa lampo senza nemmeno che Inzaghi lo voglia. Gioca il Lecce, segna l'Inter. Thuram generoso (più di lui solo Guilbert, che gli lascia il pallone), Frattesi in gol dopo 3 mesi (quarto del campionato), pallone solo da spingere nella porta vuota, detto e fatto. Dopo i 2 gol annullati in spazi che sono praterie, il raddoppio buono è di Lautaro, gran sinistro e 112esimo gol in Serie A in 224 partite (staccato Icardi: 111, ma in 188).

L'avvio di ripresa dà l'errata impressione che il Lecce possa tornare in partita, ma la realtà è solo che l'Inter tarda di qualche minuto il rientro mentale in campo e infatti prima Dumfries segna il terzo gol (assist col tacco di Lautaro, dopo rasoiata illuminata di Zielinski) e poi Frattesi (steso da Falcone) conquista il rigore per il quarto. Trasforma Taremi, entrato un minuto prima, al posto proprio del capitano.

È il secondo gol stagionale dell'ex Porto, il primo in campionato; l'altro in Champions, entrambi su rigore. Dentro anche Barella e la curiosità è che va sul centrodestra, con Frattesi dirottato a sinistra, sulle zolle di Mkhitaryan. Prove di futuro?

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