Parigi val bene una pioggia di medaglie. L'Italia parte fortissimo ai Giochi Paralimpici: arrivano due ori, due argenti e cinque bronzi nella prima giornata. Dopo il pranzo con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ieri mattina si è recato al villaggio accompagnato dal numero uno del Cip, Luca Pancalli, e dai ministri Abodi e Locatelli prima di assistere dal vivo alla Défense Arena a due finali del nuoto, è arrivata un'abbuffata di medaglie per la delegazione italiana.
A fare la voce grossa è l'Italnuoto che ha vinto tutte le medaglie a parte una. A inaugurare la sfilza di gemme in vasca è l'argento nei 400 stile libero dello Squalo Simone Barlaam, che ha preceduto il bronzo di Vittoria Bianco nella stessa distanza. La formazione guidata dal direttore tecnico Riccardo Vernole non si è fermata e, anzi, ha esultato con Carlotta Gilli e Francesco Bocciardo. La 23enne di Moncalieri, che soffre della sindrome di Stargardt (una retinopatia degenerativa che l'ha resa ipovedente), si è confermata campionessa paralimpica nei 100 farfalla e ha regalato all'Italia il primo oro a questi Giochi. «Niente compassione, siamo atleti», ha spesso sottolineato Wonder' Gilli. Bocciardo, invece, affetto da una malattia chiamata sindrome di Little che impedisce soprattutto il movimento degli arti inferiori, domina la finale dei 200 stile libero (con record paralimpico) e si mette al collo il quarto titolo in tre edizioni. Altre medaglie sono arrivate con Francesco Bettella e Angela Procida, entrambi bronzo nei 100 dorso; con capitan Efrem Morelli (44 anni), argento nei 50 rana; e con Monica Boggioni, bronzo nei 200 stile.
In ordine cronologico, la prima medaglia azzurra a Parigi era stata conquista nel ciclismo su pista: un bronzo nell'inseguimento individuale con Lorenzo Bernard insieme alla guida Davide Plebani. Il tandem azzurro ha conquistato la 600ª dell'Italia alle Paralimpiadi. La pedalata di Bernard ha un significato fortissimo, lui che a 15 anni ha perso la vista in seguito a un incidente incredibile: infatti, era in un campo di patate quando è esploso un ordigno della seconda guerra mondiale rendendolo cieco. «Pedalo per chi oggi non può farlo.
Voglio mostrare a tutti le conseguenze della guerra che io porto sul mio corpo, addirittura per una guerra combattuta quando ancora non ero nato». Un messaggio sportivo e di pace lanciato al mondo dal velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines proprio in un periodo storico in cui siamo invasi dai conflitti bellici.
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