Il primo giorno dell'Italdonne non è rosa. Dal tatami alla strada fino al trampolino

Flop nel judo e beffa nei tuffi, la Longo Borghini non rischia

Il primo giorno dell'Italdonne non è rosa. Dal tatami alla strada fino al trampolino
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Parigi - Piove su Parigi. Serve un salvagente per le donne azzurre. Ieri quasi tutte affogate, nemmeno avessero Mazzarri per ct (quello di colpa della pioggia se abbiamo perso). Diciamo che c'è en plein ed en plein. Andiamo ad elencare: fuori le ragazze della spada, Fiammingo e Rizzi, al primo turno, Alberta Santuccio ad un passo dalla semifinale. Medaglia di legno per Pellicani e Bertocchi nei tuffi. Assunta Scutto si è mangiata la chance da medaglia nello judo perdendo, nei ripescaggi, con l'enfant du pays Shirine Boukli (poi bronzo). Botta pesante perché la Scutto è vicecampionessa del mondo e numero uno del ranking nei meno 48 kg. Invece Elisa Longo Borghini ha trovato strada scivolosa ed è scivolata all'ottavo posto della crono. Chapeau solo a Jasmine Paolini che non si è fatta imbrigliare al Roland Garros.

Stavolta il mondo rosa non vede proprio vie en rose. Parigi uggiosa e piovosa deve aver rovinato la buona tempra. Non è un caso clamoroso, ma fa clamore vederle prendere botte tutte insieme disperatamente.

Le ragazze della scherma devono aver sentito lo strano influsso del colpo supplementare: battute tutte e tre nello stesso modo, a spada spezzata proprio con quel colpo che decide in un solo assalto. E se Alberta Santuccio ha trascinato la speranza per qualche ora in più, Giulia Rizzi e Rossella Fiamingo ci sono rimaste male davvero. Per la fidanzata di Paltrinieri poteva essere la volta buona, ci credeva. Battuta dalla statunitense Cebula(15-11) non si è data scusanti. Anzi Mi sento devastata. Avevo tante speranze, energia da spendere, mi sembra uno spreco dopo tutto l'allenamento. A 33 anni il destino ti dice: o la va o la spacca. Non sempre torna l'occasione. In bacheca un argento e un bronzo olimpico, forse la Rossella di cappa e spada pensava questa fosse la volta buona. Ugualmente infelice la sorte di Alberta Santuccio, non certo intimidita dal rumoroso tifo francese nella sfida con Coraline Viatlis. Il tifo avversario mi carica. Si è, invece, scaricata davanti all'estone Nelli Differt, comunque una spadista di successo, giocandosela punto a punto fino al colpo decisivo e irrecuperabile. Dovevo essere più aggressiva, fare qualcosa di più.

Ho un grande rammarico, dice la sintesi dell'autoflagellazione.

Così è andata in questo sabato del disagio. Ma è pur vero che, dopo la pioggia, può arrivare il sole: oggi le donne della scherma mandano in campo l'armata del fioretto femminile. Sperare costa niente.

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