Fermi tutti, si rigioca. Forse. Cosa? Semplice, la partita Nba tra San Antonio Spurs e Houston Rockets, vinta martedì sera dagli Spurs per 135-133 dopo due tempi supplementari. È accaduto che a 7'50 dalla fine del secondo tempo James Harden, incontenibile guardia dei Rockets e autore alla fine di 50 punti, sia andato in contropiede ed abbia schiacciato: la palla però, uscita dal fondo della retina, è tornata su con una traiettoria bizzarra e gli arbitri, nonostante le proteste di Harden e del suo coach Mike D'Antoni, hanno assegnato una rimessa per San Antonio credendo che in realtà non fosse mai scesa. Un errore riconosciuto a fine partita dal capoarbitro James Capers, 58 anni di cui 24 trascorsi a fischiare sui parquet Nba, nel colloquio con il cronista che per ogni partita viene delegato a dialogare con lui. «Abbiamo visto che in realtà la palla è scesa, ma per la violenza della schiacciata è poi tornata in alto. La nostra decisione poteva essere sottoposta a revisione video, ma entro 30 e durante il timeout nel quale hanno protestato quell'arco di tempo è passato senza che ricevessimo una richiesta ufficiale».
Ora, dunque delle due l'una: o la Nba assegna la vittoria ai Rockets, che con quel canestro sarebbero andati in vantaggio 104-89 ma che dopo l'episodio si sono distratti, o la partita verrà rigiocata sul 102-89 e 7'50 sul cronometro prima della prossima sfida tra le due squadre a San Antonio, il prossimo 12 aprile. Non sarebbe la prima volta: l'8 marzo 2008 Atlanta Hawks e Miami Heat rigiocarono gli ultimi 51 9 della gara del 19 dicembre nella quale a Shaquille O'Neal, all'epoca giocatore degli Heat, era stato erroneamente fischiato il sesto fallo. La svista era nata dal cattivo coordinamento tra gli addetti al tavolo e quelli alle statistiche, situati a parecchie file di distanza, e gli Hawks erano stati anche multati di 50.000 dollari perché recidivi: già un paio di anni prima non era stato conteggiato a TJ Ford di Toronto un canestro poi risultato decisivo. Atlanta aveva poi vinto anche la partita rigiocata l'8 marzo, con una curiosità: degli Heat non faceva più parte, perché infortunato, Udonis Haslem, che aveva commesso il fallo erroneamente attribuito a O'Neal nella partita originale.
Ma non si tratta comunque di pratiche moderne: già nel 1982-83 era stata ripetuta una partita tra San Antonio Spurs (toh!) e Los Angeles Lakers per via di un errore degli arbitri nel finale, che aveva permesso ai Lakers di pareggiare per poi vincere dopo due supplementari, 137-132, punteggio e circostanza molto simili a quelli di
due sere fa.La lezione? Facile: riconoscere gli errori, e soprattutto permettere agli arbitri di parlarne, subito dopo la gara, senza isterismi e teorie del complotto. Che fanno male a uno sport, e la Nba lo sa benissimo.
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