Il minculpop della Fifa è in azione. Tutti i partecipanti alla coppa del mondo saranno protetti da eventuali accuse e ingiurie o incitamenti all'odio di razza e di religione. Infantino Gianni ha davvero pensato a tutto pur di tenere distante dalla realtà il pallone mondiale, dunque il capo del governo calcistico di Zurigo, residente da un anno a Doha per meglio vivere, lancia un sistema di protezione sui social media, così da evitare qualunque pericolo di scontro o di tensione all'interno del torneo.
Trattasi, in breve, di un vero e proprio dispositivo che controllerà qualunque messaggio diretto ai giocatori, allenatori o altri attori del mondiale, scaricato sui telefonini e di immediata consultazione, prima e dopo la partita, cioè all'interno delle strutture gestite da Fifa, non certamente alberghi e altri siti là dove l'odio sarà libero di circolare. Eventuali tweet o altro tipo di messaggi ritenuti offensivi e di incitamento all'odio verranno segnalati alla polizia che dovrà intervenire, sui mittenti dei social network, con i metodi già conosciuti in Qatar. Si respira l'aria giusta, il mondiale della pace e della fratellanza respira il gas tossico del regime che non può essere contestato e nemmeno criticato.
Il numero di agenti di polizia, pubblici e privati, è decisamente superiore a quello dei tifosi.
È severamente vietato filmare nei luoghi vicini agli uffici della Fifa e a conferma di come questa coppa del mondo sia nelle mani ideali, il preclaro scenografo Marco Balich ha ideato il nuovo grande simbolo del mondiale: uno squalo balena. Dai testi di scienza, risulta che gli squali balena migrino per nutrirsi e possibilmente per riprodursi. Qualsiasi riferimento alla Fifa è puramente casuale.
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