Questione di testa

La forza mentale fa la differenza in Australia: Djokovic batte (da infortunato) Alcaraz e va in semifinale. Stessa resilienza di Sinner, che oggi sfida de Minaur

Questione di testa
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Una questione di testa. Il day-10 a Melbourne è già parte dei ricordi e il quarto di finale degli Australian Open tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz era il match di cartello. Ci si aspettava lo spagnolo vincitore, per la freschezza della sua età e la potenza del proprio tennis, ma Nole ha voluto smentire tutti ancora una volta, un po' come aveva fatto nella finale delle Olimpiadi di Parigi. Non si pensava che in una partita al meglio dei cinque set, Djokovic riuscisse ancora una volta a spuntarla, ricordando l'ultimo incrocio a livello Slam (a Wimbledon) favorevole all'iberico. Un problema fisico simile a quello del 2023 a Melbourne (inguine della gamba destra) si è rivelato paradossalmente la carta vincente del balcanico. In che modo? Perso il primo set 6-4, il fuoriclasse di Belgrado ha deciso di cambiare strategia e di mettere tanta aggressività. Un piano B in cui spiazzare il rivale e scompaginare le carte. Carlitos si è lasciato ipnotizzare dalla sapienza strategica di Novak e lo score dei restanti parziali (6-4 6-3 6-4) la dice lunga. «Stavo controllando la partita, ma ho permesso a Djokovic di rientrare nel match. È l'errore più grande che abbia fatto. Da quel momento ha iniziato a sentirsi meglio e a giocare a un livello molto alto. Quando gioca così, è difficile trovare un modo per batterlo», ha raccontato Alcaraz. Lo spagnolo è andato in confusione, incapace di leggere i momenti importanti. «Ho cercato di usare l'infortunio a mio vantaggio. Mi sono trovato anche io in questa situazione contro avversari che avevano problemi e continuavano giocare sempre meglio. A quel punto ti fai prendere dal panico. Ed è stato quello che ho cercato di far arrivare ad Alcaraz, avendo la netta sensazione che lui stesse badando più a cosa stessi facendo io piuttosto che al suo tennis». Un mind-game in piena regola, valso la 50ma semifinale Slam al serbo, dovendo però capire quali saranno le sue condizioni per la sfida contro Alexander Zverev: «Salterò l'allenamento e cercherò di recuperare, ammetto di essere preoccupato». Training che ieri ha svolto Jannik Sinner, prima dell'incontro odierno dei quarti con Alex de Minaur.

Negli ottavi, il n.1 del mondo ha impartito una lezione a Rune su come trarre il meglio quando il fisico non è al 100%.

Forza mentale decisiva per far fronte al malessere. C'è l'intenzione di replicare e di raggiungere il penultimo atto, seguendo le orme di Nole in tutto e per tutto. Sì, perché quel che c'è tra le orecchie è l'elemento discriminante per essere un vincente.

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