"Ragazze, denunciate. Non siete sole"

L'ex atleta candidata alla presidenza Coni. "Difendetevi, oggi si può fare"

«Non conosco bene il caso di Maila Andreotti chiamata a difendersi da una querela per diffamazione dal ct azzurro Dino Salvoldi, ma da donna ed ex atleta, mi sento di dire: non abbiate paura. Non siete sole. Le donne non saranno mai più sole, e oggi con tutte le difficoltà del caso, ci sono strumenti adeguati, per potersi difendere. E, ultimo, ma non ultimo, credete nella giustizia».

Antonella Bellutti a maggio sarà in corsa per la poltrona di numero uno del Coni, quella attualmente occupata da Giovanni Malagò. Cinquantadue anni di Bolzano, due volte campionessa olimpica di ciclismo e l'unica ad aver gareggiato sia alle Olimpiadi estive che invernali (bob, ndr), Antonella non si sottrae però alle nostre domande.

«Anzi, vi ringrazio per darci voce, perché il momento è molto delicato, ed è per questa ragione che tre mesi fa è nato il primo sportello antiviolenza grazie ad Assist - Associazione Nazionale Atlete - che insieme all'organizzazione Differenza Donna Ong ha attivato su tutto il territorio nazionale SAVE Sport Abuse and Violence Elimination - il primo servizio di assistenza per chiunque subisce violenze, molestie ed abusi nell'ambiente sportivo».

Un problema che non riguarda solo il ciclismo e le cicliste...

«Purtroppo sì. Il problema delle violenze non è estraneo a nessun ambiente, ma ancora più subdolo è negli ambienti che per definizione vengono considerati virtuosi e sicuri come può essere appunto il mondo dello sport. Purtroppo in Italia sembra che non ci sia alcun problema, ma solo perché tante donne, tante ragazze hanno paura di parlare. Tanta e tale è la paura che il #metoo da noi sembra non esistere, mentre all'estero in tutti i Paesi c'è una sensibilità diversa. Quindi, lo ripeto, ragazze non temete: denunciate. Scrivete a SAVE o telefonate allo 06.6780537. Qui c'è chi saprà fare squadra con voi».

Mi sembra molto ottimista.

«Sono realista, ma anche ottimista, perché qualcosa si muove. E se mi consente faccio un'altra precisazione...».

Ne ha la facoltà.

«Le violenze non sono solo sessuali o psicologiche, ma esistono problematiche legate anche all'alimentazione. Non comprendere che le ragazze adolescenti vanno tutelate e rispettate è un sacrilegio.

Sono tante, troppe le ragazze adolescenti che soffrono della triade delle atlete: anoressia, amenorrea e osteoporosi precoce. Lo sport deve donare salute e benessere, troppe ragazzine sono trattate invece come delle macchine. Così non va!».

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