Parigi È l'ultima del re di cuori. L'ultimo giro di vasche di una Olimpiade mal organizzata, dice lui. Ed ha ragione: da Omero in poi non c'è stato di peggio. Chi, se non Greg Paltrinieri, è il re di cuori, nonché asso di metalli nobili? Il cuor diviso con Rossella Fiamingo. Il resto con la vasche olimpiche. Oggi gli tocca l'ultimo giro nella piscina parigina. Passano gli anni, anche se non se n'è fatto accorgere. Gli anni sono 29, le Olimpiadi già quattro e Greg proverà ad acchiappar medaglia ancora una volta nei 1500 sl prima di dedicarsi, faticosamente e appassionatamente, solo al nuoto di fondo.
Il medagliere è colmo, insieme a Max Rosolino e Thomas Ceccon è l'unico nuotatore italiano ad aver un podio olimpico per ciascun metallo (oro, argento e il bronzo negli 800 qui a Parigi) ed è il primo nuotatore nostro ad essere andato a medaglia per tre edizioni consecutive dei Giochi. Ora gli tocca l'ultimo passo, tra fastidi al sonno notturno e quella sorta di pescecane irlandese che si chiama Daniel Wiffen, uno che mangia medaglie a pranzo e cena. Ha già messo in cassaforte l'oro degli 800 sl, ieri ha realizzato il miglior tempo dei 1500. Greg gli stava nella corsia di fianco, ha dato ritmo alla gara ma poi l'irlandese si è preso la testa. Però il tempo (14'4256 secondo di qualifica) ha soddisfatto. «Un gran tempo per essere di mattina. Serviva, sennò si rischiava di restar fuori». Questa è la sua gara, un oro a Rio, un mondiale, cosa altro chiedere? «Sto bene: devo giocarmela». Eppoi addio: lascia un potrebbe essere. È solo un tormento interno.
Per il momento, invece, il tormento è arrivato a lui , come ad altri, dalla organizzazione: «Ho fatto quattro olimpiadi: questa è la peggiore come organizzazione. Siamo lontani dal Villaggio, per via del caldo non riesco mai ad addormentarmi prima delle due del mattino: non c'è aria condizionata. Non ha senso. Non si possono trattare così gli atleti. Non siamo tutelati». Federica Pellegrini prenda nota, visti i suoi compiti diplomatici. Greg non è un tipo che parla a vanvera. Stavolta lo stile libero è di altra specie: comunque efficace. Allora: podio per le critiche. Ora manca l'ultimo in vasca.
Ci ha provato Simona Quadarella, ma non è anno. Questi sono Giochi da quarto posto: negli 800 stile libero ha replicato il posto dei 1500 sl. Quadarella ci ha provato con il cuore, è andata a tutto gas tanto da abbassare il suo record italiano(8'1455 ora), ha visto andar via la superwoman americana Katya Ledecky, tempo da siluro (8'1104), e l'australiana Titmus. Si è messa alle calcagna dell'australiana Pallister. Ai 45 m.
l'ha messa dietro ma sono stati 100 metri di illusione. Poi è sbucata come un'altra silurante l'americana Paige Madden. Simona ha provato a tener botta ma non c'è stata a chance. Ledecky diventa la più titolata nuotatrice di sempre. Ma onore ai vinti.
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