Hamilton non è ancora arrivato, ma la sua presenza a Maranello già si sente. Non solo perché nel menù del pranzo di Natale compaiono alternative vegane per tutte le portate, anche per i mitici tortellini ovviamente. Fuori ci sono i Sainz padre e figlio che si godono una mattinata insieme sulla pista di Fiorano, un bel regalo d'addio che Carlos si è meritato fino all'ultima curva dell'ultimo gran premio. Dentro si parla solo di Hamilton, anche se Fred Vasseur non vuole svelare il giorno del suo debutto in rosso. Sarà a metà gennaio, probabilmente a Fiorano, neve permettendo, ma non verrà organizzato nulla di speciale. «Siamo già impegnati con la presentazione di Londra che vedrà tutti i team svelare le nuove livree il 18 febbraio e con la nostra presentazione che faremo il 19 qui a Fiorano. Non abbiamo tempo per organizzare altro».
Il problema è che i primi giri di Hamilton su una Ferrari saranno un evento planetario e quindi sarebbe meglio prevedere qualcosa anche se Vasseur insiste: «Io sono focalizzato sugli sviluppi e le prestazioni e non sullo show». L'operazione Hamilton è partita da tempo. In squadra ci sarà chi dovrà pensare soltanto a lui che arriverà con un suo assistente per i media, un po' come avevano fatto Vettel e ancora prima Schumacher. Non avrà molto tempo per lavorare prima del via: «Lewis non è certo il rookie of the year e non sono preoccupato anche perché siamo in continuità di regolamento rispetto all'anno scorso». Hamilton e Leclerc insieme possono essere la miglior coppia dell'anno, ma anche una coppia a rischio esplosione. Fred li conosce da quando erano poco più che bambini. È sicuro di sapere come trattarli: È sempre una sfida gestire due piloti. Ho avuto il mio da fare con Charles e Carlos quest'anno, ma io sono davvero convinto che la loro sfida sia stata una chiave delle nostre performance. Lo spirito di emulazione è alla base delle prestazioni della squadra. Abbiamo avuto dei momenti duri, penso a Monza '23 o a Las Vegas quest'anno, ma alla fine credo ne abbia beneficiato tutta la squadra. Non sono particolarmente preoccupato dalla convivenza di Charles e Lewis, hanno un enorme rispetto reciproco, si conoscono bene, ne stanno parlando da mesi. Credo che battagliare per un primo e secondo posto o un terzo e quarto piuttosto che per un diciannovesimo posto sia il modo migliore per aumentare le prestazioni di una squadra. La sfida tra di loro non può che farci bene».
Incrociamo le dita. «Non sono per niente preoccupato dal fatto che quest'anno Lewis non abbia brillato in qualifica continua Vasseur - È sempre alla domenica che si prendono i punti. Avremo poco tempo per fargli assimilare un sacco di procedure diverse da quelle a cui era abituato, ma sono certo che la sua esperienza lo aiuterà e che il simulatore sia in assetto da gara che da qualifica lo aiuterà a familiarizzare con la vettura, ma onestamente non sono preoccupato da come Lewis si adatterà alla Ferrari e non credo sia la sfida più grande. Non mi preoccupa neppure il fatto che avremo pochissimi test a disposizione. Credo sia più un problema per Antonelli che per Lewis». Qualche consiglio da dare al nuovo arrivato? «Non credo di dover dare dei consigli a Hamilton se non quello di non mangiare troppa pasta. Non devo neppure dirgli di prendere casa a Maranello come Carlos, tanto una volta cominciata la stagione ci sarà poco tempo per stare in fabbrica.
Sta studiando l'italiano, può servire a parlare con i meccanici, ma non cambierà certo le prestazioni, il 99% del nostro lavoro è in inglese farò il maestro di Lewis», scherza ben sapendo che in quasi due anni ha imparato poco o nulla della nostra lingua. In compenso ha imparato tanto altro e la Ferrari di oggi è la sua Ferrari anche se lui dice: «La Formula 1 è un lavoro senza fine. Se ti fermi sei morto».
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