Rio, Gatlin, Efimova e gli altri: la nazionale degli ex dopati

Sono 120 gli atleti di Rio che in passato sono stati sanzionati per doping. In tutto hanno portato a casa 28 medaglie. Tra i fischi del pubblico

Rio, Gatlin, Efimova e gli altri: la nazionale degli ex dopati

"Quello lì fa la pipì viola". Così il nuotatore francese Camille Lacourt aveva commentato la vittoria del cinese Sun Yang nei 100 stile libero ai Giochi Olimpici di Rio. "Quello lì" nel 2014 fu trovato positivo a una sostanza dopante, ma la federazione cinese lo perdonò: "Curava il cuore, non barava". Chi non l'ha perdonato sono gli altri atleti e i tifosi. Mai come in queste Olimpiadi gli ex dopati sono stati al centro delle polemiche, subissati dai fischi durante le gare, con il Cio che ha dovuto richiamare tutti all'ordine. D'altronde gli atleti presenti a Rio che in passato sono stati trovati positivi al doping non sono pochi: 120 su 11 mila partecipanti. E hanno vinto in tutto 28 medaglie (su 773).

Sessantatre le nazioni di appartenenza. Con la Russia fuori dopo la bufera doping di Stato, la "medaglia d'oro" è andata all'Ucraina con 8 atleti ex dopati. Seguono gli Usa con sette, poi Bielorussia con sei atleti, Brasile con cinque e Turchia e Kazakistan con quattro.

I numeri li ha snocciolati il New York Times che ha incluso, sbagliando, anche l'italiano Damiano Caruso, ciclista siciliano compagno di Nibali, che però è stato completamente scagionato dall'accusa. L'unico azzurro coinvolto in un caso di doping è il fiorettista Andrea Baldini, positivo a un diuretico nel 2008, un caso che fu oggetto di un lungo giallo.

Oltre a Sun Yang gli altri atleti ex dopati più famosi sono le star dell'atletica Gatlin, Gay, Merritt e Fraser-Pryce, la tennista Hingis e la nuotatrice Efimova criticata da sua maestà Micheal Phelps.

Nella lista sarebbe rientrato anche Alex Schwazer, bloccato dal Tas pochi giorni prima della gara in cui avrebbe dovuto gareggiare per un caso di doping anche questo molto discusso. Come lui, altri cinque atleti sono stati rispediti a casa alla vigilia dei Giochi per non aver superato i test in Brasile.

E non è neanche mancata la classica medaglia sporca di doping:

il sollevatore del Kirghizistan Izzat Artykov, vincitore della medaglia di bronzo, pizzicato subito dopo la gara. Aveva assunto strcnina, stimolante che andava di moda negli anni '50. Chissà se anche lui fa la pipì viola.

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