Phelps: "Efimova e gli altri ex dopati non dovrebbero essere qui". Ma il Cio chiede rispetto

Il nuotatore americano Michael Phelps si è scagliato contro gli atleti risultati in passato positivi al doping. Ma il Cio frena: "Rispettate gli avversari". Caso diplomatico tra Australia e Cina

Phelps: "Efimova e gli altri ex dopati non dovrebbero essere qui". Ma il Cio chiede rispetto

Dall'alto delle sue 23 medaglie olimpiche, Michael Phelps può permettersi di non mandarle a dire a nessuno. "E' triste che nello sport in generale, non solo nel nuoto, ci siano persone che sono risultate positive e che sono state autorizzate a gareggiare di nuovo. Mi si spezza il cuore e mi fa letteralmente incazzare". Obiettivo dell'affondo la nuotatrice russa Yulia Efimova esclusa dai Giochi dalla Federazione internazionale del nuoto dopo lo scandalo "doping di Stato" e riammessa dal Tas di Losanna. Efimova ha vinto ieri la medaglia d'argento nei 100 rana tra i fischi del pubblico beccandosi anche un gesto di disapprovazione da parte dell'americana Lilly King, vincitrice della medaglia d'oro.

"Rispettate i vostri avversari", ha ammonito il Cio che ha poi chiesto maggiore fair play in campo e nelle dichiarazioni. Il Comitato si trova a gestire una situazione difficile, complicata soprattutto per gli atleti russi che gareggiano tra i fischi del pubblico. La temperatura è bollente soprattutto in vasca. L'episodio più clamoroso ha avuto per protagonisti due nuotatori, l'australiano Mack Horton e il cinse Sun Yang che si sono incrociati nella finale dei 400 stile libero, quella in cui il nostro Detti ha vinto il bronzo. Horton ha vinto l'oro, Yang l'argento. I due si erano pizzicati già durante il riscaldamento con l'australiano che si era rifiutato di stringere la mano a Yang e il cinese che si era vendicato schizzandogli l'acqua addosso. In conferenza stampa però la situazione è degenerata. "Sun non dovrebbe essere qui, è già risultato positivo", ha detto Horton.

L'uscita non è piaciuta a Pechino. La Federnuoto cinese ha preteso le scuse dell'australiano, il comitato olimpico australiano invece ha difeso l'atleta. Come se non bastasse, a riscaldare gli animi ci ha pensato il giornale cinese Global Times che ha scritto: "Non sappiamo se è Horton a essere stupido o forse semplicemente da quelle parti hanno standard etici diversi. E non ci sorprendiamo di atti incivili che arrivano da quel Paese.

In fondo è una ex colonia penale della Gran Bretagna". A Rio intanto circolano voci su 4 casi di doping, tre per testosterone e uno per epo, non ancora dichiarati. Fossero confermati, gli animi a Rio si accenderebbero ancor di più.

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