Dal ritiro minacciato alle scuse di De Laurentiis: che succede al Napoli

Dopo l'harakiri di Empoli il presidente, che fino a sabato seguirà tutti gli allenamenti, ha incontrato il tecnico Luciano Spalletti e i suoi giocatori

Dal ritiro minacciato alle scuse di De Laurentiis: che succede al Napoli

"Voglio chiedere scusa ai tutti i tifosi del Napoli per la bruttissima sconfitta di Empoli": rompe il silenzio in questo modo Aurelio De Laurentiis nel momento più difficile della stagione degli azzurri. Prima ha parlato con la squadra e l'allenatore, poi questa mattina anche con i tifosi. Infine il presidente del Napoli ha deciso di parlare a Radio Kiss Kiss Napoli. Passata la burrasca il patron sceglie poche parole ma precise. In fondo era troppo alto il rischio di peggiorare ancora di più la situazione dopo l'incredibile sconfitta di Empoli.

In ritiro, anzi no. Il Napoli prova a ricompattarsi in vista del finale di stagione. La prima seduta terapeutica c'è stata nella giornata di ieri al centro sportivo di Castel Volturno. Sventata sul nascere l'ipotesi del ritiro, i giocatori e Luciano Spalletti hanno incontrato De Laurentiis e fissato l'obbiettivo comune: raggiungere prima possibile la matematica qualificazione in Champions. "Eravamo un treno fino a poche settimane fa, che cosa ci sta succedendo adesso?", il senso delle sue parole riferito dal Mattino. Previste anche nei giorni seguenti, cene di gruppo per rasserenare ulteriormente gli animi e soprattutto ritrovare l’armonia dopo quanto successo negli ultimi tre giorni.

A capotavola ci sarà il presidente che, assorbita e smaltita la rabbia per il risultato del Castellani, ha cambiato atteggiamento per mettere i panni del buon padre di famiglia. Perso il treno scudetto, nove punti di vantaggio sulla Roma, sono un margine più che rassicurante per immaginare scenari apocalittici. Occorrerà però ritrovare l'unità di intenti, smarrita negli ultimi tempi, già dal prossimo impegno al Maradona contro il Sassuolo.

La ricostruzione

Dalla minaccia di un ritiro di 13 giorni alla soluzione, più , del dialogo. Ha fatto molto rumore il post-partita di Empoli. Quando Edoardo De Laurentiis (vicepresidente del club) aveva messo a soqquadro lo spogliatoio toscano, rivolgendosi ai giocatori con toni molto duri e minacciando il ritiro permanente. La squadra si era opposta a questa soluzione provando a farsi spalleggiare da Spalletti.

Il viaggio di ritorno in treno si è trasformato in un altro confronto acceso: tutti contro tutti, giocatori che senza mezzi termini si sono opposti alla clausura minacciata da De Laurentiis figlio che invece insisteva con lo stesso Spalletti. Un triste dejavù di quanto accadde tre anni fa quando, con Ancelotti allenatore, il club impose il ritiro e subì l'ammutinamento. Anche stavolta l'opposizione al ritiro punitivo è stata ferma. E alla fine ha portato consiglio al presidente che dopo essersi confrontato con Spalletti, ha deciso per la terapia di gruppo. Un compromesso scaturito anche dalla difficoltà di reperire un albergo in un periodo in cui Napoli è piena di turisti e dalla difesa dei giocatori da parte dell’allenatore.

Il tecnico di Certaldo ha ancora un biennale (più l’opzione per il terzo anno) e intanto riflette. La sua posizione non sembra più così salda. Nelle ultime ore si sono susseguite voci su un suo possibile sostituto.

Gian Piero Gasperini e soprattutto Vincenzo Italiano, che tanto bene sta facendo alla Fiorentina, sono tecnici da sempre graditi al presidente, su cui potrebbe virare nel caso in cui Spalletti decidesse di andar via. In pochi giorni il Napoli passa dal sogno scudetto alla tentazione di buttare via tutto e ripartire da zero. Sembra incredibile ma è proprio così.

Segui già la nuova pagina Sport de ilGiornale.it?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica