Contatto! O per dirla con Alberto Contador, contacto, con quella c che scatta sulla t, un po' come il madrileno scattava in faccia agli avversari. Il contatto c'è stato ieri mattina, nella sede di Bulgarograsso (Co), tra il vincitore di due Tour, due Giri e tre Vuelta e la famiglia Polti, con Franco, il patron appassionatissimo di sport e in particolare di ciclismo e i suoi figli Francesca Polti, ad della Polti Spa e suo fratello Stefano, che si occupa della parte macchine per il caffè.
Dal prossimo anno la Eolo-Kometa diventerà Polti. L'accordo costruito e siglato da Ivan Basso, che del team è il manager di riferimento (Alberto è l'Ambassador) e dall'Ad Francesca Polti, che con il fratello Stefano, in pratica ha fatto un regalo a papà Franco, ignaro di tutto fino a pochi giorni fa. «La scelta è stata ragionata e ponderata come è giusto che sia in questi casi da me e da tutto il Cda, così come dai miei più stretti collaboratori ha spiegato l'Ad Francesca Polti -, ma in questa storia c'è anche una parte di cuore. Volevamo fare un regalo a papà, che il ciclismo ama da sempre, ma anche a livello aziendale è quello che ha dato maggiori ritorni in termini di riconoscibilità del marchio».
Felice Franco Polti, che proprio ieri mattina ha potuto conoscere di persona uno dei suoi idoli, Alberto Contador: «È stato un atleta di assoluta grandezza che ha saputo trasmettere emozioni uniche. Con Ivan, che già conoscevo, sono convinto che potremo contribuire a rilanciare il ciclismo italiano: mancano i campioni, noi daremo una mano affinché qualche campioncino emerga».
Rapito dalla passione contagiosa del patron, anche il fuoriclasse spagnolo: «È una famiglia che conosce già il ciclismo e lo ama profondamente (la Polti ha corso e vinto dal 1994 al 2000, vincendo tra l'altro un Giro con Ivan Gotti e un Fiandre con Gianni Bugno, ndr): assieme possiamo solo fare bene».
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