Rivincita Petrucci: è il re della pioggia

Vince l'azzurro scaricato da Ducati. Dovi 4º, Vale a terra per la 3ª volta

Rivincita Petrucci: è il re della pioggia

Ci sono pochi piloti che mettono tutti d'accordo. Danilo Petrucci è uno di questi. Campione umile e incredibilmente coraggioso, il ducatista è tornato a vincere a Le Mans, dominando dal primo all'ultimo giro e tutto il paddock e gli appassionati da casa si sono stretti intorno a lui in un grande abbraccio virtuale. Sì, perché Petrux si meritava di vincere su una pista bagnata e insidiosa dopo essere stato scaricato dalla Ducati prima ancora dell'inizio della stagione. Come era successo nel 2019 al Mugello, quando aveva preso di prepotenza la vittoria dopo un inizio di stagione stentato, così in terra di Francia, il pilota ternano ha architettato una strategia perfetta per mettere il sigillo sul 2° successo.

In una gara a eliminazione, con Rossi scivolato al primo giro, Morbidelli dopo una decina, Petrucci ha lottato con il coltello fra i denti prima con Dovizioso e poi con Alex Marquez, il fratellino del Cannibale Marc, altro mago della pioggia come lo stesso Danilo, che è risalito dalla 18° alla 2° posizione. «L'obiettivo era il podio, ma volevo la vittoria», ha commentato il ternano, rosso in viso dall'emozione. «Dopo le ultime modifiche di Barcellona mi sentivo molto bene». Nel warm up Petrux ha studiato il poleman Quartararo per sferrare l'attacco. Ha sfruttato le difficoltà del francese, che ha chiuso nono e dai maxi schermi (Le Mans ospitava 5mila spettatori) teneva sotto controllo l'avanzata di Marquez jr e Rins, poi caduto. «È una grande liberazione. Mi sono tolto un po' di sassolini, perché ho passato mesi difficili», ha confessato il buon Danilo. «Essere scaricato dalla Casa prima ancora di partire, mina la motivazione. Lo avevo capito già a fine 2019. Cosa mi è mancato? Una squadra che credesse in me. Certo, anch'io devo essere più convinto di me stesso, ma respirare la fiducia nel garage è fondamentale». La pioggia ha invece tradito Valentino Rossi, scivolato al primo giro. Con ieri sono tre stop di fila e quattro gp a zero punti. «Sono molto triste, è brutto cadere così alla prima curva», ha commentato Rossi. «Non ci voleva, mi sento più veloce dello scorso anno, ma se la sfortuna esiste, e me lo sono chiesto molte volte in carriera, in questo periodo sono proprio sfortunato. In tre piste in cui andiamo bene (Misano, Barcellona e Le Mans), abbiamo commesso tre errori diversi. Quando succedono queste cose cominci a porti delle domande». Nonostante la frustrazione, Rossi guarda avanti, così come il leader del Mondiale Quartararo che in una domenica complicata si accontenta: «Ho guidato pensando al campionato».

Deluso anche Dovizioso, che ha battagliato a lungo con Petrucci ma, con le gomme allo stremo, si è dovuto accontentare del quarto posto. Il Mondiale resta apertissimo: i primi quattro, il leader Quartararo, Mir, Dovizioso e Viñales sono racchiusi in 19 punti.

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