Lissone Il monito di Gianluca Rocchi, capo degli arbitri italiani, dopo l'intemerata di Antonio Conte, è di quelli capaci di far riflettere il calcio italiano. La sostanza è la seguente: c'è il rischio incendio per il campionato più incerto e combattuto degli ultimi tempi. Le parole utilizzate: «Sono molto preoccupato perché segnalo tolleranza zero nei confronti dei nostri errori. Noi dobbiamo farne meno ma chiedo a tutti di essere più tolleranti perché se non porti rispetto il clima s'incendia». È la chiusura del cerchio di una domenica scandita dalle polemiche sul rigore (fischiato dall'arbitro Mariani) in Inter-Napoli, sbagliato da Calhanoglu e contestato duramente dal tecnico del Napoli a fine partita. Il giudizio ufficiale del vertice arbitri è quello espresso già domenica notte in tv: Un rigore sotto la soglia, definizione che esclude l'intervento del var. Quello para amigos è ancora più didascalico: un rigore del cavolo. E poiché l'argomento è tornato d'attualità, sul rigore di Empoli-Napoli, contestato dagli interisti, l'opinione è diversa dalla ricostruzione dei moviolisti (penalty fischiato per lo sgambetto e non per il pestone o tocco su Politano). L'invito, informale, spedito a Conte e ai suoi colleghi è quello già circolato sui social: «Viene qui e se ne discute», tradotto vuol dire meglio partecipare ai raduni tra arbitri e allenatori per discutere della materia (all'ultimo vertice Antonio Conte è rimasto assente).
Altro tema è quello sollevato dal dirigente dell'Udinese Nani: «Voglio un libro di scuse» dopo il mancato rigore in Atalanta-Udinese. Il designatore Rocchi non ha contatti con nessun club, c'è invece un addetto al rapporto con le società il quale spedisce, in tempo reale tutte le domeniche «le spiegazioni degli errori commessi che non sono scuse». Assolto invece il varista di Cagliari-Milan Aureliano: il primo gol di Zortea non è considerato errore. Invece l'arbitro Feliciani di Monza-Milan, deve fermarsi per 3 turni non tanto per il gol tolto al Monza (fu condizionato dai suggerimenti di assistente e 4° uomo) ma perché si lasciò accerchiare dalle proteste dei monzesi.
Prima di passare ai numeri, da segnalare un forte disappunto della categoria per i commenti dei moviolisti-ex arbitri (due i più citati durante i raduni: Graziano Cesari di Pressing e Mauro Bergonzi della Ds), giudicati spietati.
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