Doveva essere una festa, ma nessuno a fine serata è tornato a casa con il sorriso. All'Olimpico la Roma e i romanisti pensavano di celebrare Dybala e il suo grande rifiuto agli arabi, invece sono crollati, sconfitti in casa dall'Empoli. I toscani si sono imposti per 2-1 (gol di Gyasi al 45' e di Colombo, su rigore, al 61', poi Shomurodov nel finale), ma, benché il possesso palla sia quasi esclusivo dei giallorossi, avrebbero potuto vincere anche con un margine più ampio. Una clamorosa traversa colpita da Colombo e alcuni ottimi interventi di Svilar hanno evitato ai ragazzi di De Rossi di perdere in maniera ancor più netta.
Il tecnico romano ha deciso di mandare in campo, dall'inizio, tutta la qualità a sua disposizione: Paredes, Pellegrini, Dybala, Soulé, Dovbyk. Eppure, dopo un via incoraggiante, la Roma è implosa. Ogni ripartenza dell'Empoli era un pericolo. La squadra corre poco, un po' perché più di qualcuno sembra in ritardo di condizione (Cristante e Paredes), soprattutto per caratteristiche: gli uomini offensivi giallorossi non hanno mai inseguito gli avversari, lasciando così in grande difficoltà il reparto difensivo. Sorprendente però anche l'atteggiamento di De Rossi a bordo campo che non ha trasmesso la carica ai giocatori. E in campo si è visto: Dybala e Soulé si sono spesso pestati i piedi a vicenda limitandosi, Dovbyk non è mai stato innescato, risultando troppo isolato. E così sono state anche poche le occasioni create dai giallorossi: al 51' la Roma ha colpito prima la traversa con Pellegrini, poi, meno di cinque secondi dopo, il palo con Mancini. I cambi di De Rossi hanno portato un po' di elettricità (bene Le Fee), così come l'uzbeko Shomurodov. Curiosa però la decisione del tecnico giallorosso di lasciare in panchina El Shaarawy e Abraham (per l'inglese è probabile una cessione nei prossimi giorni): con la Roma che era sotto nel risultato e che faticava a creare occasioni, ci si aspettava qualcosa di diverso. Nei minuti finali, dopo il gol di Shmurodov, si è eclissato ancora di più Dybala, probabilmente sfinito da una settimana che dal punto di vista psicologico sicuramente gli ha tolto parecchie energie. L'argentino, in pieno recupero, ha colpito il terzo palo della serata per i giallorossi, ma per il resto è stato fin troppo passivo. E così la Roma, che ha evitato almeno di restare senza gol segnati nelle prime due partite di campionato per la prima volta dopo 32 anni, si ritrova con un solo punto. E con una serie di problemi da affrontare. Perché la squadra sembra spenta.
E fa una fatica enorme non solo a segnare, ma anche a creare occasioni. Se non per l'invenzione estemporanea del singolo di turno. Ma non può bastare per essere felici. O almeno ottimisti. E infatti il pubblico, invece di festeggiare Dybala, ha chiuso la serata fischiando.
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