Roma con l'idea Verde per inseguire la speranza Napoli cala il suo poker

Il napoletano di Garcia uomo assist per i gol di Ljajic e Paredes. Gabbiadini segna ancora, per Benitez quarta vittoria nel 2015

Roma con l'idea Verde per inseguire la speranza Napoli cala il suo poker

Nel giorno del poker (inteso come vittorie di fila in campionato) napoletano, curioso che un ragazzo di 18 anni nato proprio alle pendici del Vesuvio faccia risvegliare la Roma dopo un mese fatto di pareggi e prestazioni sotto tono. Come curioso è che questo ragazzo si chiami Verde, il colore della speranza. Quella che rimane viva in casa giallorossa nell'ardua rincorsa alla Juve.

Il risveglio improvviso e tutto sommato inatteso della truppa di Garcia coglie quasi di sorpresa il campionato. Nella giornata di emergenza massima (dodici gli assenti, in pratica una formazione intera, e un Totti in campo debilitato dall'influenza) e su un campo tradizionalmente ostico come il Sant'Elia, il tecnico francese trova linfa vitale nella linea verde. Di nome e di fatto il Daniele uomo assist a Cagliari per Ljajic (ottava rete stagionale) e Paredes e miglior piede sinistro del campionato Primavera (nove gol in otto gare), già considerato da Garcia - l'esordio venti giorni fa al posto di Iturbe del quale ha lo stesso fisico compatto -. Col senno di poi, si potrebbe dire che forse la Roma avrebbe potuto risparmiare 28 milioni spesi per l'acquisto dell'italo-argentino, ora ai box per infortunio. «L'uno-due con Ljajic? Lo proviamo sempre in allenamento e grazie è riuscito a Cagliari», confessa l'emozionato baby.

Verde gioca all'ala destra, dopo aver fatto a lungo il fantasista ma quando lo prese, nel 2010 dal Pigna calcio, faceva addirittura il terzino sinistro. Fu poi Vincenzo Montella, ai tempi giovanissimi della Roma, ad avanzarlo in campo. E la leggenda racconta che quando Bruno Conti lo portò a Trigoria, la Juve «licenziò» l'osservatore in Campania, reo di esserselo fatto sfuggire. «Non è da oggi che sta con noi, credo molto in questo ragazzo che ha capacità tecniche ma anche grande fame, potrà arrivare lontano», l'investitura di Garcia. In più il bel gol di Paredes, primo in A per il 21enne argentino di belle speranze, finora non molto considerato dall'allenatore. Insomma i giallorossi recuperano umiltà e la vittoria grazie ai giovani, anche perché di fatto la squadra continua ad andare con il motore a giri ridotti e tira meno in porta rispetto a un anno fa. E può dire grazie al croato Cop che si divora il possibile 1-1 che avrebbe potuto scrivere un altro finale.

La Roma presa tra due fuochi resiste quindi sia alla Juve irrefrenabile sia al Napoli lanciatissimo, non creando ulteriori danni alla sua classifica. Quarta vittoria consecutiva per la formazione di Benitez che continua a credere nel secondo posto, rimasto a 4 punti di distanza. Proprio il tecnico spagnolo sempre l'anima di questo Napoli, suo il merito della rinascita azzurra nel 2015: straordinaria la gestione della rosa, vincente l'intuizione di adottare De Guzman come ago della bilancia tra centrocampo e attacco, perfetta la capacità di inserimento dei nuovi (Gabbiadini, titolare al San Paolo, ha segnato il suo secondo gol di fila dopo quello al Chievo).

Il rovescio della medaglia sono le solite amnesie difensive (ieri quella di Britos, in collaborazione con il portiere Rafael) che possono costar care a una squadra che a volte sembra non riuscire a chiudere le partite. E l'Udinese che dopo l'1-2 di Thereau tiene gli azzurri nella propria metà campo senza però centrare il pari può rammaricarsi. Così come Stramaccioni spera di «non incontrare più Gabbiadini», che lo aveva già trafitto con la maglia della Samp.

La corsa al secondo posto resta viva: la Roma guarda con fiducia al ritorno degli ivoriani che dovrebbero essere la panacea dei mali

dell'attacco, il Napoli spera di migliorare in difesa e vive dello slancio di quest'inizio d'anno straordinario. Con l'incognita dell'Europa League che tra una decina di giorni inizierà a togliere energie alle due rivali.

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