Un conto sono i buoni propositi (del ct Spalletti) recitati prima di affrontare la Spagna e un conto sono invece i mezzi, fisici e tecnici a disposizione, molto ridotti rispetto ai rivali, padroni del campo e del gioco e meritevoli di vincere di goleada. Viene in mente una storica e famosa battuta recitata dal Petisso Pesaola che, da allenatore del Bologna in una partita a Bergamo, dopo aver promesso «una partita de attacco» realizzò poi un super-catenaccio e si giustificò con i cronisti grazie a una semplice ammissione: «Evidentemente ci hanno rubato la idea».
Ecco la verità: la Spagna ha rubato l'idea di Spalletti e ha dominato da cima e fondo questa sfida senza mai concedere il pallino del gioco. Sono così emersi i limiti tecnici, di personalità e di condizione fisica della Nazionale nascosti abilmente dall'Albania e segnalati dall'affanno finale tradito nella partita dell'esordio. E se per un tempo a Gelsenkirchen le prodezze di Donnarumma possono garantire il salvacondotto, resta negli occhi collettivi la distanza chilometrica in materia di corsa, di gioco, di uno contro uno vinti al 99%. E a rincorrere le furie rosse che comandano il gioco e producono occasioni in sequenza, si fa fatica doppia. Solo Barella regge il confronto sul piano del ritmo mentre l'anello debole difensivo, a destra con Di Lorenzo, fa scricchiolare tutto l'impianto difensivo fino a dare, nella seconda frazione, l'impressione di una Nazionale alla deriva, incapace di ribellarsi allo strapotere tecnico di ragazzi dotati di grande talento come Williams oppure Yamal per tacere di Pedri. Pensiamo solo alla contabilità dei primi 45 minuti: 9 tiri contro uno, di Chiesa, tra l'altro finito in curva. Le due sostituzioni decise da Spalletti all'intervallo sono un altro segnale imbarazzante della ridotta qualità del calcio italiano che non è in grado di esprimere alternative di buon livello. Cristante dopo 20 secondi si guadagna il giallo, Cambiaso al primo pallone toccato calcia verso Donnarumma perché ha paura.
Persino l'autorete di Calafiori è il sigillo a uno stato di affanno e lucidità così da calciare da principiante. E qui bisognerebbe aggiungere l'ultima chiosa: Spalletti si è presentato con una Nazionale di debuttanti a livello internazionale. E nemmeno la costola interista è riuscita a colmare il gap.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.