Affonda nel pantano dell'Olimpico il sogno dell'Italia ovale. Nell'ultimo test match di novembre gli azzurri si inchinano all'Argentina (19-14) in una partita lottata fino all'ultimo e decisa nel finale dall'apertura dei Pumas Sanchez: un calcio di punizione quasi da centrocampo e un drop chirurgico nei 22 italiani. Sono queste le giocate chiave di un incontro che gli azzurri erano riusciti a ribaltarla alla metà della ripresa con una grande invenzione di Tommaso Allan, l'italo-scozzese schierato per la prima volta titolare da numero 10. Calcetto a scavalcare nel cuore della difesa argentina, palla che spiove in area di meta, pasticcio dell'ala Pumas Imhof e Campagnaro (anche lui all'esordio dal primo minuto) lestissimo a schiacciare l'ovale che rotola sul prato fradicio di pioggia dell'Olimpico. È il 14-13 della speranza, ma la squadra di Brunel si ferma lì.
Il primo tempo non è da buttare. Si gioca molto in mischia, punto di forza di entrambe le squadre, e al piede. E qui Sanchez dimostra tutta la sua esperienza internazionale nei confronti del debuttante Allan. L'azzurro apre le danze al 4' (aiutato dal palo), poi non si ripete 10 minuti più tardi, ma al 18' spedisce l'ovale nella acca: è 6-0 Italia. L'Argentina, molto fallosa con la palla in mano, si sveglia al 23'. I Pumas asfaltano gli azzurri in mischia e Imhof si invola in bandierina. Sanchez trasforma e firma il vantaggio argentino (6-7). Ma passano neanche due minuti e Allan trasforma il piazzato da sotto i pali: l'Italia respira (9-7). Gli azzurri però soffrono in touche e in mischia ordinata. Prima dell'intervallo ancora Sanchez punisce dalla piazzola (9-10) e negli ultimi secondi Allan tenta di realizzare due punizioni da lontanissimo (oltre 40 metri) ma il calcio della giovane apertura azzurra finisce in entrambi i casi troppo corto.
La ripresa è ancora tattica. Allan è ancora impreciso, e questa volta la distanza non era proibitiva. Sanchez, invece, è un martello. Al 13' allunga per i Pumas (9-13). Un giallo al pilone Ayerza, il chierichetto di Papa Francesco, regala la chance all'Italia. La meta arriva, ma subito dopo ecco la punizione di Sanchez che condanna gli azzurri alla seconda sconfitta.
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