
Giannis Antetokounmpo, Luka Doncic e per ultimo Victor Wembanyama, fenomeni generazionali diventati icone nonché figure d'ispirazione nei rispettivi paesi. Perché uno sport emerge per le strutture, per le scuole, per la tradizione ma avere un punto di riferimento nella lega più importante al mondo che trascina il movimento fa tutta la differenza. Dirk Nowitzki con la Germania è il più emblematico, una nazione che non vedeva la pallacanestro tra i vanti e oggi è campione del mondo con investimenti importanti sulla disciplina.
Nella pallacanestro italiana tutto questo è sempre mancato ma forse il vento sta per cambiare sussurrando il nome di Dame Sarr. Classe 2006 di Oderzo, cresciuto nell'Orange Bassano oggi al Barcellona che con molta probabilità saluterà a fine stagione per l'inevitabile trasferimento negli Stati Uniti. College o Draft, dove è eleggibile, per sbarcare direttamente in NBA? Lo si scoprirà nelle prossime settimane, intanto Dame ha mandato un forte messaggio. Nella notte tra sabato e domenica l'azzurrino è sceso in campo a Portland in occasione del Nike Hoop Summit, la prestigiosa sfida tra i migliori talenti Under 18 nel tradizionale formato Stati Uniti contro Resto del Mondo: gli USA si sono imposti 124-114 con Sarr autore di un'ottima prestazione da 17 punti in 25 minuti sotto gli occhi degli scout NBA. Sarr è una guardia/ala di 1.98, esplosiva ed istintiva con ampi margini di miglioramento su un asse già solida sia attacco che difesa che lo ha aiutato a farsi spazio nel Barça di Penarroya.
La prima convocazione in azzurro (novembre 2024), ruolo sempre più centrale negli azulgrana tra ACB ed Eurolega con ottime prestazioni, Dame in questa stagione è definitivamente sbocciato alimentando le speranze del tifosi che possa essere lui il pioniere che rilanci la palla a spicchi in Italia dopo la delusione della generazione Gallinari, Bargnani, Belinelli, Datome, Gentile, grandi talenti ma che per diversi motivi non sono riusciti a portare risultati con la Nazionale ed ad innescare quella scintilla da poter accendere il fuoco della passione verso il movimento.
Il 18enne di Oderzo, oltre al talento, ha le spalle larghe, basti pensare che la sua presenza a Portland non era stata concordata con il Barcellona: «Non mi piace molto parlarne, ma la verità è che è un'opportunità che volevo sfruttare» ha dichiarato l'italiano che ha le idee molto chiare per il suo futuro.
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