La "scalata" di Macron ai Giochi invernali: "Dopo Parigi, amerete anche le nostre Alpi"

Eliseo acchiappatutto: assegnata alla Francia l'edizione 2030. Il presidente: "Saranno le gare più ecologiche della storia"

La "scalata" di Macron ai Giochi invernali: "Dopo Parigi, amerete anche le nostre Alpi"
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Se per lo sciatore alpino Nils Allègre è «un sogno d'infanzia che si realizza», difendere i colori della discesa libera francese ai piedi della nostre case e su piste che utilizziamo tutto l'anno, per l'inquilino dell'Eliseo è l'ennesimo azzardo: su cui, ancora una volta, Macron ha messo il sigillo senza dare la certezza del risultato. Ieri il presidente della Repubblica si è infatti presentato alla 142a sessione del Comitato olimpico internazionale. Dopo un voto senza suspense, se non quella legata all'instabilità politica dell'Esagono, le Alpi francesi sono state designate regione ospitante dei Giochi invernali del 2030. Ma «con riserva». Era l'unica candidatura, quella della Francia; sola in lizza dopo aver soppiantato Svezia e Svizzera lo scorso novembre. Ma con l'incognita di un governo in carica solo per gli affari correnti, il vicepresidente del Cio, John Coates, avvertiva che «non firmerà il contratto finché non saranno ricevute le garanzie». Ecco allora Macron, in prima fila e poi sul palco, promettere che «sarà un modo per reinventare la montagna». Raddoppia, e infine incassa un'altra vetrina per il proprio Paese che da domani avrà gli occhi del mondo puntati su Parigi per la cerimonia della 33esima Olimpiade dell'era moderna, segnata tuttora da un elevato allarme sicurezza.

Per i Giochi invernali c'è anzitutto un problema di cassa, su cui il Cio ha posto l'accento per l'assegnazione (dopo Milano-Cortina 2026). La Francia «organizzerà i 26esimi» (a Salt Lake City l'edizione 2034) previa garanzia finanziaria dello Stato e delle regioni, ha infine annunciato il N.1 del Cio, Thomas Bach. L'Esagono li ha già ospitati tre volte: a Chamonix nel 1924, Grenoble nel '68 e Albertville nel '92. Mai però in una condizione di incertezza politica come l'odierna. Tanto che il Cio ieri a dato un ultimatum: se l'attuale premier non può firmare impegni a lunga scadenza, e visto che Macron ha detto in tv che non ci sarà un nuovo capo del governo prima di «metà agosto» (e probabilmente non prima di settembre, al termine anche delle Paralimpiadi) il successore di Attal dovrà fornire copertura «prima del 1° ottobre».

Da ratificare in Parlamento entro il 1° marzo. Intanto, le dichiarazioni d'intenti: saranno «in chiave ecologica, come per Parigi 2024», ha spiegato Macron che chiederà di promulgare una «legge olimpica». Poi sopralluogo allo Stadio Tour Eiffel con vista sulla Dama per vantare virtù e bellezze di Parigi 2024. «Sono i Giochi più ecologici della storia, abbiamo ridotto le emissioni di CO2 del 60%, sette anni fa molti pensavano non fosse possibile». Sotto, il campo da beach volley 8x16 metri, tra selfie e operai ancora al lavoro per fissare le assi delle tribune. Ospiterà pure le gare di beach soccer.

Mentre l'Alta Savoia, culla delle Olimpiadi invernali 2030 e dei Mondiali di ciclismo 2027, fa proprio lo slogan di Macron: «Amerete Parigi 2024, adorerete le Alpi francesi 2030». E le mascotte sono già pronte a munirsi di sci e snowboard.

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